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FABRIANO Una trappola a luci rosse con cui incassare facilmente 2mila euro: «Paga o il video hot finisce ai tuoi familiari». Sono gli estremi accusatori che hanno fatto finire sotto la lente della procura le posizioni di due straniere e un ex avvocato (non è più iscritto all’Ordine) con l’accusa di estorsione in concorso. I fatti, avvenuti a Fabriano, fanno riferimento al novembre del 2023. È stata la vittima, un uomo di mezza età legato a un rapporto di amicizia con il libero professionista, a denunciare tutto ai carabinieri.
La pena
La vicenda penale ha avuto una prima conclusione: l’ex legale, un 60enne, ha deciso di chiudere il conto con la giustizia e patteggiare.
Gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Essendo la pena sotto i quattro anni, verrà trasformata in lavori di pubblica utilità come prevede la riforma Cartabia. Le posizioni delle due straniere non sono state ancora definite. Stando alla difesa, rappresentata dagli avvocati Daniele Melacotte e Alessia Bevilacqua, l’ex legale sarebbe stato in qualche modo tirato in ballo dalle due straniere, tanto che non sarebbe stato lui a filmare il video, poi utilizzato come strumento del presunto ricatto. Ricatto che, per la procura, avrebbe fatto incassare 2mila euro.
Il contesto
Stando a quanto contestato dalla pubblica accusa sulla scorta della denuncia e delle indagini dei carabineri, i tre - con ruoli differenti all’interno della vicenda - avrebbero teso la trappola alla vittima. L’uomo sarebbe stato filmato mentre era in procinto di avere un rapporto intimo con una delle due straniere, di origine nordafricana. Il video, poi, sarebbe stato usato per estorcere denaro con intimidazioni e minacce: «Dacci i soldi o il file finisce nelle mani dei tuoi familiari». La vittima avrebbe pagato e poi sporto denuncia ai carabinieri.
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Corriere Adriatico