JESI - Una Jesi ecologica. Dove, dopo la Tirreno Adriatico e lo stupore per la bella scoperta di una giornata senza traffico (almeno sul percorso), e in vista del prossimo...
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Corre alla mente il ricordo del 2015, quando la città fu la peggiore in regione: 57 volte oltre il sostenibile. È l’opposizione a interrogare l’amministrazione, con Agnese Santarelli (Jesi in Comune): «Le polveri sottili sono dannose per la salute, possono creare problemi alle vie respiratorie e favorire, in alcuni, malattie cardiovascolari. È vero che non sono ancora stati adottati specifici provvedimenti? Sono previsti nuovi e ulteriori sistemi di monitoraggio? Si ha intenzione di tener conto, nell’autorizzare eventuali nuove attività industriali, delle emissioni di Pm10?».
Ma l’assessore all’Ambiente Cinzia Napolitano, sulla lettura dei dati, premette: «Se sono Jesi, Chiaravalle e Falconara le città più interessate, è perché qui, a differenza che in altri centri, le centraline di rilevamento ci sono e sono funzionanti. Quella di Jesi è una centralina da traffico». Quanto ai provvedimenti, Napolitano spiega: «C’è un regolamento dal 2013, che prevede si proceda per step mano a mano che salgono i numeri: dal blocco dei veicoli più inquinanti allo stop totale. Alla soglia del primo step, 15 sforamenti, non siamo arrivati». Ma in Consiglio ci sarà anche Claudia Lancioni (Cinque Stelle), a chiedere «incentivi comunali per favorire l’acquisto di biciclette elettriche e la rottamazione di scooter con motori termici. Jesi è in un’area ad elevato rischio di crisi ambientale e c’è necessità di pensare ad un risanamento e non a sovraccaricarla ulteriormente».
Intanto, domenica, di nuovo a piedi, per la 40esima Caminada organizzata dalla Spes, fra San Giuseppe e via Montelatiero. Quando venne pensata nel 1980 da Paolo Pirani era una antesignana delle manifestazioni ecologiche, per un modo diverso di muoversi e respirare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico