ANCONA - Secchi di vernice, assi di legno, poltrone da ufficio. E ancora, materiale edile, sedili di automobili, stendipanni, perfino una coppia di lavatrici, oltre a topi morti e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La cosa grave è che questa situazione di incuria totale va avanti da tempo e nessuno ha mai trovato una soluzione, nonostante le ripetute segnalazioni di Marco Marziani, titolare della palestra Body Heaven. «Da tre anni denuncio la presenza di quella discarica a cielo aperto, ma nessuno mi ascolta» dice l’imprenditore esasperato, che ha avviato una fitta corrispondenza con il Comune, le forze dell’ordine e l’Asur nella speranza di sollecitare una bonifica. I sopralluoghi non sono mancati: «Ad aprile è venuto un assessore, ha visionato la situazione, ma è rimasto tutto come prima - spiega Marziani -. C’è un rimpallo di responsabilità perché il canneto si trova tra le mura di due proprietà diverse, nei pressi di un vecchio fossato. Di sicuro quella striscia è di competenza del Comune che, però, non muove un dito».
Tant’è che il proprietario della palestra in passato ha pagato di tasca propria il servizio di derattizzazione, stanco di vedere topi girovagare in giro, anche a ridosso delle attività commerciali. Il primo sollecito risale al settembre 2016 perché, dalla chiusura di Marche Motori, l’area circostante s’è trasformata in una discarica. Cittadini totalmente privi di senso civico vengono qui apposta per abbandonare di tutto, rottami, immondizia, rifiuti.
L’altro giorno qualcuno ha depositato due sedili d’auto e un paio di lavatrici scassate. Marziani ha inviato numerose richieste d’intervento alla polizia locale e ai carabinieri nell’arco dell’ultimo triennio, ma la storia è sempre la stessa: ai sopralluoghi e alle segnalazioni al Comune non seguono i fatti. «Ho interessato anche il curatore fallimentare di Marche Motori - spiega -, mi è stato risposto che l’area è stata venduta e che presto sarebbe stata bonificata». Era il settembre 2018. E’ passato un anno, ma nulla è cambiato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico