ANCONA - Si dichiara estraneo ad ogni accusa il giovane istruttore anconetano indagato dalla procura per aver esercitato abusivamente la professione medica e per aver provocato...
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Aggiunge il legale che il malore accusato dall’allievo, un 27enne pugliese residente ad Osimo assistito dall’avvocato Jacopo Saccomani, per il quale è rimasto ricoverato per un mese all’ospedale di Torrette, «accadeva dopo circa due mesi dall’interruzione dei rapporti tra i giovani e veniva generato dall’ingestione in poche ore di circa 10 litri di acqua, causa di una grave intossicazione. Nei due mesi, come risulta dagli atti difensivi forniti dall’indagato, la parte offesa ha liberamente fatto uso di alimenti, postando sui social network dette condotte e si è fatto seguire da un altro trainer che egli stesso descrive provenire “dal mondo del fit ed alimentare”. Quindi il mio assistito - conclude l’avv. Molinaro - confida negli accertamenti medico legali richiesti dall’autorità giudiziaria per dimostrare la propria estraneità alle gravi accuse ricevute».
Su richiesta della procura, il gip ha disposto una perizia medico legale, che verrà affidata al dottor Marco Valsecchi il prossimo 17 luglio con la formula dell’incidente probatorio, per accertare il nesso di causalità tra la presunta attività abusiva di prescrizione di diete alimentari e integratori da parte dell’istruttore e le lesioni riportate dal suo allievo, tuttora così debole da non riuscire a camminare autonomamente a causa delle conseguenze di una iponatremia severa (bassa concentrazione di sodio nel sangue) e di una pancreatite acuta, ricollegabili a una dieta ipocalorica e iperproteica associata all’esercizio fisico. Oltre al cellulare, i carabinieri del Nas hanno acquisito anche il computer dell’indagato: dall’hard disk, scandagliato dall’analista forense Luca Russo, sono state estrapolate delle schede alimentari che l’istruttore avrebbe prescritto senza titolo al ragazzo conosciuto nella sua stessa palestra. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico