SENIGALLIA - Choc in via Narente ieri pomeriggio dove un terrazzo è crollato all’interno del magazzino sottostante. E’ accaduto poco prima delle 18. Un tonfo...
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In poco tempo sono arrivati i vigili del fuoco, i mezzi del 118, vigili urbani, polizia, carabinieri, personale dell’eliambulanza e anche le unità cinofile. Nessuno poteva sapere infatti in un primo momento se ci fossero feriti. Il crollo ha interessato un soffitto terrazzato. Sopra quindi c’era un terrazzo che non era sospeso nel vuoto, come un qualsiasi balcone, ma corrispondeva al solaio del magazzino sottostante. Controlli scrupolosi sono stati necessari per escludere che sotto le macerie ci fossero feriti. Il magazzino si trova al civico 25 mentre il terrazzo è di proprietà del dirigente del Comune Paolo Mirti e della moglie Rossella Perini, che abitano al civico 27 ma nello stesso stabile. Sono arrivati entrambi sul posto appena appreso l’accaduto.
«Non ci sono feriti – ha rassicurato il dirigente Mirti ai presenti che chiedevano informazioni – nessuno si è fatto male». Lui era in consiglio comunale quando è accaduto il cedimento. Subito si è precipitato sul posto, per raggiungere la moglie arrivata prima. Via Narente, traversa di via Carducci, si trova poco distante dal Comune dove entrambi lavorano. Il magazzino sottostante era vuoto. Sul terrazzo invece non ci sarebbe comunque andato nessuno, anche se la coppia fosse rimasta in casa. Stavano attendendo un tecnico che sarebbe arrivato oggi. Circostanza resa nota proprio dai soccorritori.
Brutte infiltrazioni infatti avevano indotto i proprietari a richiedere una verifica. Nessuno poteva immaginare che la situazione fosse così compromessa da provare il crollo improvviso. La zona è rimasta isolata fino a quando sono proseguite le operazioni di verifica. Molti i curiosi radunati per capire cosa fosse accaduto. Il terrazzo crollato non era visibile dalla strada. Si trovava all’interno del cortile della palazzina. I vigili del fuoco per entrare sono passati dalla porta del magazzino sottostante dove si erano ammucchiati i pezzi caduti. Hanno scavato spostando le macerie per escludere che vi fosse qualcuno sotto. Un lavoro certosino che ha visto impegnati anche due cani, introdotti nel luogo del crollo per cercare eventuali feriti. Anche i cani hanno comunque escluso presenze sotto il cemento. Un brutto spavento per fortuna senza conseguenze per nessuno, oltre ai danni strutturali che il cedimento ha provocato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico