Cena di protesta, una colletta per i ricorsi dei clienti multati. Raccolta di fondi per le spese legali in cambio di una cena

Anche il consigliere di Fdi Massimo Montesi alla cena di protesta
SENIGALLIA - Avviata una raccolta fondi online per sostenere le spese legali dei clienti multati alla cena di protesta, che si è svolta alla trattoria Statale 16 alla...

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SENIGALLIA - Avviata una raccolta fondi online per sostenere le spese legali dei clienti multati alla cena di protesta, che si è svolta alla trattoria Statale 16 alla Lanterna. I donatori potranno poi partecipare alla cena dell’amicizia, che prevede un piatto di carbonara e un quarto di vino, che verrà organizzata appena possibile.

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Se gli organizzatori della manifestazione hanno garantito copertura legale per i ricorsi dei ristoratori, altrettanto non avviene per i clienti, che dovrebbero pagare multe da 400 euro. Ecco perché Massimiliano Mancini detto Olly, titolare del ristorante, su suggerimento di un cliente, ha deciso di avviare una colletta. Il ricavato servirà a sostenere le spese legali anche degli amici e clienti multati nel corso del blitz delle forze dell’ordine, mobilitate per il lavoratore che, aderendo alla protesta “Ioapro1501”, voleva solo reclamare il diritto a sopravvivere.

Il buono spesa
Al motto “Per Olly che non Molli” in molti si sono già attivati. L’obiettivo è raggiungere 2mila euro. Statale 16 alla Lanterna riconoscerà un buono valido per un “Menù dell’amicizia” ogni 10 euro di contributo. Valido per 30 giorni dalla fine delle restrizioni imposte per legge. «Non voglio fermarmi alla semplice protesta – spiega il ristoratore –, molti non ne hanno capito lo spirito, al contrario di tanti altri. Quei tanti che hanno capito che non è a rischio il non poter andare a cena o al bar ma il contatto sociale, la libertà dei movimenti e dei gesti. Col terrore del covid, di cui non nego l’esistenza, ci stanno costringendo e abituando all’isolamento. La gente si scansa. Con la scusa delle maschere le persone neanche ti salutano più». Dietro questi effetti collaterali della pandemia si nasconde per Massimiliano Mancini il senso di una protesta, che hanno compreso clienti e amici presenti alla cena. Tra loro anche Massimo Montesi, consigliere comunale di Fdi.

«La raccolta fondi non serve a pagare le mie spese legali – precisa il ristoratore Mancini, che stamattina terrà una conferenza stampa nel suo locale - perché l’avvocato si è offerto di prendersi l’incarico, ma se vogliamo andare avanti il tribunale chiede soldi per le pratiche e per quello servono i fondi. L’offerta di un piatto di carbonara con 1/4 di vino è il modo di sdebitarmi con chi mi sostiene – conclude - senza tante domande».

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Corriere Adriatico