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ANCONA - Riescono a sopravvivere, ma senza evitare la tagliola dei fatturati in caduta libera. La trama sfilacciata dell’emergenza sanitaria non risparmia le micro e piccole imprese doriche. Un baratro dentro il quale era inevitabile finire, un destino ineluttabile che tuttavia la Cna di Ancona vuole dimostrare con l’evidenza dei numeri.
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Elaborando i dati, dal 2018 al 2020, d’un campione di 174 imprese, con almeno tre anni di attività.
La comparazione
Dall’evidenza non si sfugge.
Le cifre
Il secondo dato preoccupante, rispetto al 2019, è il numero d’imprese che registrano un incremento di fatturato. Nel 2019 erano 81 su 174; nel 2020 sono solo 41, cioè poco più della metà dell’anno precedente. Il 76% del campione registra, nel 2020, una diminuzione rispetto all’anno prima. «Dalla precedente indagine della nati-mortalità avevamo potuto constatare che le aziende avevano retto il forte colpo inferto dalla crisi-Covid» ricorda Cantori. Che subito sposta l’angolazione: «L’indagine sul campione delle nostre imprese, seppur non rappresentativo, ci dà un’indicazione sulla tendenza che era ampiamente prevedibile: nel 2020 sono riuscite a sopravvivere, ma per le chiusure obbligatorie hanno visto i loro fatturati crollare, nonostante una estate che ha permesso un margine di recupero».
Il divario
Per Cantori il dato più preoccupante «è anche il calo del valore mediano e la distanza con la media, che indica un numero molto grande di imprese che ha sofferto e un piccolo gruppo che invece ha ottenuto risultati discreti: ciò significa che questa crisi sta accentuando quel divario che si era creato anche prima della crisi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico