«Venite, mia moglie sta male», ma si "scorda" di dire che sono positivi al Covid: equipaggio Croce gialla a rischio contagio

«Venite, mia moglie sta male», ma si "scorda" di dire che sono positivi al Covid: equipaggio Croce gialla a rischio
ANCONA - Chiama i soccorsi a domicilio («Mia moglie ha un malore») ma si dimentica di dire che la donna è positiva al Coronavirus. Si aggiunge un altro capitolo...

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ANCONA - Chiama i soccorsi a domicilio («Mia moglie ha un malore») ma si dimentica di dire che la donna è positiva al Coronavirus. Si aggiunge un altro capitolo ai tanti comportamenti di certo non corretti che purtroppo complicano la gestione di un’epidemia molto contagiosa come quella in corso da oltre un anno e mezzo.

 

Nonostante le tante campagne di sensibilizzazione portate avanti in tutte le lingue del mondo c’è ancora chi si ostina a tenere dei comportamenti disinvolti e poco responsabili che finiscono con il mettere a rischio la salute di tante persone, a partire dagli operatori sanitari, che per quanto vaccinati possono comunque essere esposti a un rischio di infezione. Se ne erano viste già tante, come la famigliola del Bangladesh che a fine agosto, nonostante la febbre, il senso di stanchezza e una tosse continua e ripetuta non ha trovato di meglio che andare al pronto soccorso di Torrette con i mezzi della Conerobus. Tre persone, tutte poi risultate a Sars-Cov-2.
E che dire del pensionato di Montefano che pur sapendo di essere positivo al Covid si è fatto accompagnare dal figlio valigia in mano al pronto soccorso di Torrette chiedendo di essere ricoverato? In questa sorta di galleria degli untori, si ricava un posto in prima fila anche una coppia anconetana che l’altra sera ha chiamato il 118 per un malore che aveva colpito la donna, trovata distesa sul pavimento di casa. Sul posto è intervenuto un mezzo della Croce Gialla di Ancona con il personale che una volta in zona ha utilizzato come di consuetudine i guanti e la doppia mascherina, precauzioni che li ha messi al riparo dall’obbligo quarantena per contatto con persone positive..


Perché appena prestati i soccorsi alla donna, che nella caduta non aveva riportato conseguenze, il marito ha trovato finalmente il tempo e il coraggio di riferire ai soccorritori che sia lui che la moglie erano positivi. A questo punto il personale della Croce Gialla è uscito dall’appartamento e dopo una opportuna sanificazione ha provveduto ad indossare le speciali tute bianche che si usano in caso di pazienti infetti. La positività alla malattia, sarà bene ricordarlo, doveva essere comunicata al momento della chiamata o almeno rriferita ai soccorri prima che entrino in casa.

 

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Corriere Adriatico