Il Covid corre più veloce delle vaccinazioni nelle case di riposo: scoppia un nuovo focolaio

Il Covid corre più veloce delle vaccinazioni nelle case di riposo: scoppia un nuovo focolaio
OSIMO - Sono partite le vaccinazioni al personale delle case di riposo di Osimo, ma rischia di essere troppo tardi. Dopo il Recanatesi, dove ha fatto esplodere da un mese un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

OSIMO - Sono partite le vaccinazioni al personale delle case di riposo di Osimo, ma rischia di essere troppo tardi. Dopo il Recanatesi, dove ha fatto esplodere da un mese un focolaio che ha raggiunto anche più di 100 positivi, il Covid è infatti entrato ora anche al Grimani Buttari.

Già colpito nella prima ondata di primavera, quando il presidente Fabio Cecconi fece aprire un reparto apposito per circoscrivere il contagio, registrando tuttavia sette decessi su una trentina di casi positivi, il Buttari torna dunque a fare i conti col virus. 

 

La quarantena 

Nei giorni scorsi sono risultate positive cinque operatrici sanitarie mandate subito in quarantena, ma ormai il Covid era entrato e infatti ieri sono emersi due contagi anche tra gli ospiti, due anziane immediatamente isolate all’interno del Buttari per cercare di circoscrivere il virus. I sette positivi attuali, comprese le due anziane, per fortuna sono asintomatici. «Era per questo –evidenzia Cecconi- che avevo lanciato un grido di allarme sui ritardi dei vaccini, sia per gli operatori che per gli ospiti». In effetti rispetto ad altre case di riposo della provincia, le tre osimane hanno iniziato a ricevere i vaccini solo in questi giorni. 
«Malgrado lo sforzo fatto con migliaia di tamponi rapidi in questi mesi e la grande collaborazione di tutto il personale, resta l’amarezza, perché –spiega il presidente- se tutti i vaccini fossero stati completati circa 10 giorni fa quando sono arrivate solo le prime 50 dosi, forse ora avremmo avuto una situazione diversa». A proposito di vaccini, sono arrivate in queste ore attraverso il medico dell’Usca Guido Sampaolo circa 300 dosi necessarie per completare la vaccinazione di ulteriori 50 dipendenti del Buttari e dei restanti ospiti, dopo che i primi 50 erano stati vaccinati dieci giorni fa. «Entro venerdì dovrebbero essere completate le somministrazioni ma –commenta Cecconi- non si è capito come mai una struttura grande come la nostra, al centro di un cluster molto attivo, quello della Valmusone, sia stata lasciata indietro». Anche Laura Cionco, presidente del Bambozzi, l’unica casa di riposo di Osimo rimasta ancora Covid-free tra prima e seconda ondata, conferma l’arrivo di nuove dosi. Al Bambozzi il 6 febbraio furono vaccinati 55 anziani su 97, e oggi «terminiamo le somministrazioni per gli ospiti la mattina mentre il pomeriggio i dipendenti. E’ una buona notizia –commenta Cionco- ma ho espresso ai dipendenti che occorre non abbassare la guardia in questo momento, anche se siamo tutti stanchi». 

Il bollettino

Infine la Fondazione Recanatesi che ha diffuso ieri il bollettino settimanale, per il quale il focolaio si è ridotto a 63 anziani positivi (erano 85 fino a 15 giorni fa) ma c’è un nuovo decesso (dovrebbero essere 7 in totale dal primo contagio di metà gennaio). Si segnala poi il graduale ritorno alla normalità col rientro a lavoro di tutti gli 8 infermieri, aiutati ancora dai 4 della Marina militare. Mentre tra gli Oss ne sono disponibili 56, con 19 ancora assenti per Covid. La campagna vaccinale al Recanatesi inizierà sabato con le prime 40 dosi per gli ospiti negativi e parte del personale.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico