Ancona, in Sup dal mare o a piedi: violata la baia dei divieti. Ma in spiaggia è un rebus

Ancona, in Sup dal mare o a piedi: violata la baia dei divieti. ma in spiaggia è un rebus
ANCONA - La baia proibita è uno spettacolo per pochi: gli operatori balneari, gli sparuti residenti e i furbetti che sfidano leggi e multe pur di godersi un attimo di...

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ANCONA - La baia proibita è uno spettacolo per pochi: gli operatori balneari, gli sparuti residenti e i furbetti che sfidano leggi e multe pur di godersi un attimo di libertà, negata dall’ordinanza del sindaco Valeria Mancinelli che ha vietato le spiagge doriche fino al 18 maggio. Ma provate a fermarli, gli irriducibili di Portonovo: impossibile. Ogni tanto qualcuno viene pizzicato, come il tipo in sup beccato ieri mattina dalla Guardia di Finanza al molo: 400 euro di multa. Un’ora dopo, ne spunta un altro, in piedi sulla tavola. «Non sa che è vietato?», gli chiediamo. «Ah sì? Speriamo non mi fermino». Una pagaiata e via.


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Alle 11 nel parcheggio del Lago Grande ci sono diverse auto. Saranno tutti operatori? Si lavora negli chalet per farsi trovare pronti al 29 maggio, data del via alla stagione. Ma poi vediamo una mamma con una carrozzina, una coppia di pensionati sul molo, una famigliola che gioca con il bimbo sulla riva. C’è silenzio oltre la Torre, rotto dai colpi di martello degli operai impegnati a rifare il look agli stabilimenti. Una coppia di fidanzati, zaino in spalla, arriva da Macerata.
 
«Come non si può? Sapevamo che solo nel weekend le spiagge sono vietate». Devono aver confuso Portonovo con Sirolo: scappano di corsa. Nel guazzabuglio delle ordinanze, fa chiarezza Liliana Rovaldi, comandante della Polizia locale: «Fino al 18 maggio è vietato accedere alle spiagge nel Comune di Ancona: a Portonovo, la strada fino a valle si potrebbe percorrere, ma poiché si creerebbero assembramenti per gli spazi ristretti e saremmo costretti a sanzionare, preferiamo bloccarla a monte, dando la possibilità di scendere solo agli operatori, ai residenti e a chi deve ritirare cibo da asporto. Nel weekend intensificheremo i controlli, con un numero maggiore di pattuglie a presidiare le spiagge. Ancora un po’ di pazienza, bisogna tenere duro». A proposito. Il sindaco Mancinelli su Facebook usa poche parole: «Anconetani arriva il weekend e voglio fidarmi di voi, comportiamoci responsabilmente. Non aggiungo altro», scrive postando il video dell’ultimatum del sindaco di Milano Sala ai suoi concittadini che striglia per aver allentato troppo la tensione. 

Tra 20 giorni scatterà la stagione balneare, ma gli operatori aspettano come un oracolo un’ordinanza che faccia chiarezza su come comportarsi. Le ultime indiscrezioni? Massimo 4 persone sotto l’ombrellone, in un’area di 12 mq e una distanza di 4 metri tra una fila e l’altra. Resta il rebus degli aficionados. «Se queste sono le norme, restituiremo le caparre e procederemo con la vendita giornaliera - spiega Maurizio Sonnino della Capannina -. D’altronde perdiamo il 40% degli ombrelloni, ma daremo agli stagionali il diritto di prelazione: avranno 7 giorni per prenotare il loro posto per periodi specifici». Da Giacchetti hanno deciso di assegnare gli ombrelloni solo con pacchetto completo, comprensivo di capanno e posto auto. E da SpiaggiaBonetti? «Pensiamo a una turnazione: un giorno una famiglia, un giorno un’altra, è l’unica soluzione per non scontentare tutti - spiega Paolo Bonetti -. Ma i controlli non possono spettare a noi, non siamo sceriffi: liberatorie e via, ognuno si assuma la sua responsabilità». Il rebus spiagge coinvolge anche i ristoranti. «Aspettiamo linee guida, c’è una confusione pazzesca - dice Marcello Nicolini -. Sarà dura lavorare con le mascherine, ma se dobbiamo fare pure gli infermieri, allora lasciamo perdere: a certe condizioni bisogna capire se davvero conviene aprire». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico