ANCONA - Si ricomincia con una passeggiata, il governatore Luca Ceriscioli lo vorrebbe dal 4 maggio; poi, dopo neppure un mese, si taglierà il nastro d’una stagione...
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L’assessore accelera fin dov’è possibile e punta ad aprire le danze dell’estate in anticipo, dalla mezzanotte di quel giorno, per «non far perdere - spiega - un altro weekend utile, dal momento che si registrano richieste per quel periodo». Il servizio Turismo della Regione è già al lavoro: con i responsabili della sanità e del Gores vuole dettagliare, entro metà maggio, i protocolli di sicurezza che dovranno guidare operatori e concessionari.
Il confronto è ancora aperto, invece, sul controllo delle spiagge libere. «Certamente - s’impegna l’assessore - va salvaguardata la fruizione libera per le famiglie già provate finanziariamente». E, su questo fronte si cercano collaborazioni anche con le associazioni di volontariato. Altro giro: le riduzioni dei canoni demaniali. Pieroni qui prende tempo: «Dobbiamo confrontarci anche con il ministro Franceschini fra qualche giorno». Per quanto riguarda le attività di salvataggio in mare ha chiesto maggiore elasticità da parte della Guardia costiera «dal momento che saranno prevedibilmente ridotti i numeri dei bagnanti».
E ieri, per fare sintesi, in videoconferenza s’è confrontato con il presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi, i sindaci dei Comuni costieri e la Direzione marittima di Ancona della Guardia costiera, rappresentata dal contrammiraglio Enrico Moretti. C’è un punto mette tutti d’accordo: serve uniformità di scelte e per affrontare insieme «non solo il problema delle date, cioè del quando, ma soprattutto del come riaprire le strutture balneari, le spiagge e le strutture recettive per garantire il controllo e la sicurezza sanitaria». Anche sotto il sole resta la priorità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico