Cori e rose bianche per l'ultimo saluto a Caruso. «Addio matador»

Cori e rose bianche per l'ultimo saluto a Caruso. «Addio matador»
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SENIGALLIA - «Ciao Super Niño ricordati di noi. Gli amici storici del Bar Portone». Il manifesto che gli amici hanno voluto dedicare ieri nel giorno del funerale di Massimiliano Caruso, il 51enne tragicamente deceduto sabato scorso in montagna a causa di una caduta in un dirupo. Fuori dalla chiesa del Portone, dove ieri pomeriggio sono stati officiati i funerali, anche un cartellone con fotografie e la scritta “Capitano per sempre”. Aveva infatti guidato la squadra di calcio del Portone 83. Sulla bara, portata a spalla dai compagni di squadra, la maglia numero 10, quella che indossava lui, e un mazzo di rose bianche. Terminata la funzione gli hanno dedicato anche una lettera per ricordare i bei momenti trascorsi insieme poi un applauso finale, per salutarlo. «Domani ci incontreremo per il primo allenamento e tu sarai li con noi – ha ricordato un compagno di squadra – perché sappiamo che non saresti mancato per nulla al mondo. Ci mancheranno i tuoi tiri improvvisati come centrare una traversa da centrocampo. Ora hai centrato la tua ultima traversa e noi ci alziamo in piedi per un applauso». Parole di conforto sono arrivate dal parroco. “Siamo qui per salutare Massimiliano e per continuare a tessere i fili della tela che ci ha lasciato – le parole del parroco - dobbiamo continuare a diffondere amore e allegria come ha sempre fatto lui». Prima che il feretro partisse alla volta del cimitero i compagni hanno intonato una coro che spesso gli dedicavano. «Pesa 120 chili manco fosse Matador. Nino gol». 
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Corriere Adriatico