ANCONA - Piange il telefono negli alberghi, dove le agende sono piene di disdette e le camere desolatamente vuote. E’ l’effetto Coronavirus: nella catena di...
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«E’ un dramma - commenta Emiliano Pigliapoco, presidente della Federalberghi Ancona e titolare dell’hotel Tre Querce - Ci auguriamo di salvare almeno le gare di Cheerleading dal 6 all’8 marzo. Sarebbe la mazzata finale. Gli alberghi di Ancona e dell’hinterland per il prossimo fine settimana hanno registrato il 90% di cancellazioni, tant’è che stanno pensando di chiudere. Io ho una sola camera confermata nel weekend: tre gruppi sportivi da Venezia, Jesolo e Roma, infatti, hanno dovuto rinunciare. Cosa apro a fare? Per non parlare di tutti i gruppi scolastici che dovevano venire a marzo e hanno dovuto disdire. Molti albergatori stanno pensando di posticipare le aperture di Pasqua per mancanza di richieste. Sì, il Coronavirus ci sta mettendo in crisi e parliamo di milioni di danni».
Proprio per questo lunedì alle 12.30 gli operatori del settore incontreranno l’assessore regionale Moreno Pieroni per fare il punto della situazione e individuare soluzioni a sostegno della categoria. «Abbiamo chiesto la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga o al blocco dei mutui per agevolare le strutture alberghiere», conferma Pigliapoco. La preoccupazione degli operatori cresce di pari passo con l’allarmismo per la propagazione del virus. «Alcuni colleghi si dicono tranquilli, ma io sono parecchio in ansia - confessa Guido Guidi, titolare del SeePort e del Seebay - Ho 110 dipendenti, a fine mese devo garantirgli lo stipendio, ma abbiamo già registrato cancellazioni, da qui ai prossimi 4 mesi, per oltre 100mila euro. A soffrire è soprattutto il segmento business: niente meeting, convegni, commerciali. La paura del virus ha influito in maniera pesantissima anche sul leisure, con cancellazioni per i prossimi 4 weekend. Tre gruppi di turisti tedeschi, che avremmo dovuto ospitare a Portonovo dal 5 marzo a rotazione, hanno disdetto. Ad oggi, abbiamo subito un calo delle prenotazioni del 35%». La preoccupazione cresce in prospettiva, con l’arrivo della Pasqua e dell’estate. «Al momento le prenotazioni sono bloccate - conferma Guidi - e per venire incontro al cliente, le accettiamo senza alcun tipo di garanzia: rimborsiamo chiunque proviene dalle zone rosse e non applichiamo penali. Inoltre, abbiamo adottato scrupolose misure di igienizzazione degli alberghi». Ora tutto dipende da quanto durerà il coprifuoco. «Il meno possibile - spera Michele Bernetti, che ha fatto rinascere il Grand Hotel Palace - Paghiamo il carico delle chiusure di scuole, musei ed eventi pubblici: è tutto più rallentato anche nel settore business. Giusta o sbagliata che sia, l’ordinanza ci ha danneggiato. Per non parlare dell’immagine dell’Italia: con la nostra azienda Umani Ronchi siamo preoccupati per come verremo accettati nelle trasferte all’estero».
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Corriere Adriatico