Rifiuta le visite a domicilio Un medico finisce a giudizio

Rifiuta le visite a domicilio Un medico finisce a giudizio
ANCONA - Si sarebbe rifiutato di visitare i pazienti a casa, medico finisce sotto processo. Rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio, sono le accuse...

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ANCONA - Si sarebbe rifiutato di visitare i pazienti a casa, medico finisce sotto processo. Rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio, sono le accuse contestate a Danilo Romagnoli, medico, nel 2013, di Continuità assistenziale alla postazione di Cingoli.


 Secondo la ricostruzione accusatoria la guardia medica - che oggi ha 45 anni e vive a Falconara - in almeno cinque occasioni, da aprile a giugno di tre anni fa, si sarebbe rifiutato di effettuare interventi domiciliari. Non sarebbe andato da una donna affetta da neoplasia allo stadio terminale per la somministrazione di antidolorifici, né da un’altra paziente che era poi stata costretta al ricovero. Per l’accusa in un’occasione si sarebbe chiuso a chiave nel suo ufficio, nonostante il genero di una donna che aveva accusato un malore chiedesse di recarsi da lei. Il 16 maggio del 2013, si sarebbe rifiutato di andare da un anziano che aveva lamentato una violenta cefalea, vomito e malessere suggerendo telefonicamente al figlio di fargli prendere la Tachipirina 1000. L’ultimo episodio il primo giugno: non avrebbe prestato soccorso a un’anziana cardiopatica . Secondo la difesa sostenuta dall’avvocato Mario David del foro di Ancona - co-difensore il legale Giuseppe Ferrari - non ci sarebbe stata alcuna omissione.


«Non è previsto - ha precisato l’avvocato David - che la guardia medica debba recarsi sempre in loco come non è previsto che intervenendo in loco possa supplire alle carenze della sanità pubblica. Romagnoli non è un medico di base che ha uno screening di tutti i pazienti. Il triage può essere curato anche telefonicamente. Se per ogni chiamata dovesse uscire, la postazione resterebbe priva del medico. In fase di indagine preliminare - ha aggiunto il legale - il Pm Enrico Riccioni aveva chiesto la sospensione della professione ma il Gip Enrico Pannaggi la rigettò non ravvisandone l’esigenza. Mi ha stupito che, dopo il pronunciamento del Gip, il Pm senza aggiungere alcun elemento abbia chiesto il rinvio a giudizio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico