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CHIARAVALLE - Chissà se la notte ha portato consiglio o se ognuno è restato sulle proprie posizioni? Ieri sera si è svolto un incontro di Chiaravalle Domani, l’associazione che è sempre stata di supporto al sindaco Damiano Costantini ed al gruppo di maggioranza e sembra che rispetto ad alcuni giorni fa qualcosa sia cambiato: non è più così certo che il sindaco non faccia un passo indietro, dopo essere stato denunciato con le accuse di molestie e stalking ai danni di una dipendente comunale con cui aveva avuto una precedente relazione.
La riunione
In seno al gruppo di maggioranza e all’interno dell’associazione Chiaravalle Domani, infatti, sono in diversi a sostenere che siano opportune le dimissioni del sindaco e la riunione di ieri sera, che si è protratta fino a tarda notte, potrebbe aver portato novità inattese fino a qualche giorno fa. Claudio Maderloni, ex deputato di sinistra che gode di grande stima politica a Chiaravalle e nel territorio e che è stato tra i sostenitori più convinti di Damiano Costantini e del progetto amministrativo iniziato nel 2013 e che è stato confermato con la seconda elezione del sindaco nel 2018, parla chiaro.
«Costantini dovrebbe come minimo auto sospendersi per alcuni mesi in attesa di chiarire la situazione e per poter meglio difendersi dalle accuse – dice Maderloni - e dovrebbe seguire l’esempio del sindaco di Milano Giuseppe Sala.
L’affondo
«E’ paradossale e inaccettabile - dice Fabiola Ceccarelli - che sia addirittura la dipendente comunale, ovvero la persona offesa, a doversi trasferire per allontanarsi dal sindaco, e che questi invece rimanga al suo posto: il sindaco deve dimettersi». Testimonia vicinanza alla dipendente comunale anche la Rete Femminista Marche. «Nessuno ha mostrato convinta solidarietà alla vittima di violenza – scrive Molto+di194 Rete Femminista Marche – ed è incredibile come il consiglio comunale sia rimasto muto nonostante gli abusi sulla vittima siano continuati per due anni all’interno del palazzo comunale. L’artefice della violenza è un uomo acculturato e tronfio del potere esercitato in quanto sindaco».
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Corriere Adriatico