CHIARAVALLE - Il “giallo” della bacheca della Cgil andata in frantumi in piazza Risorgimento, proprio sotto il municipio, è durato la spazio di un mattino....
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Eppure, in un primo momento, il gesto aveva lasciato l’amaro in bocca a molti, tanto che Antonio Moscatelli, delegato della CGIL locale ed ex vicesindaco di Chiaravalle, lo aveva definito «un gesto grave e intimidatorio, non solo un atto vandalico» e Cristiano Cecchini, coordinatore dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Chiaravalle, aveva solidarizzato con la CGIL, condannando a sua volta »l’atto vandalico e intimidatorio».
Era accaduto che lunedì mattina un messo comunale del municipio di Chiaravalle aveva notato che la bacheca della CGIL era divelta ed il vetro era andato in mille pezzi. Subito si era pensato ad un gesto che aveva voluto danneggiare proprio la bacheca della confederazione sindacale che conteneva il manifesto “Mai più fascismi, firma anche tu l’appello nazionale”, poster firmato congiuntamente da varie associazioni ed enti, tra cui Acli, Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Liberi e Uguali, Partito Comunista Italiano, Partito Democratico, Rifondazione Comunista. Ad indurre ad una valutazione fin troppo superficiale e sbagliata è stato anche il fatto che la bacheca è posizionata in piazza Risorgimento, sotto al municipio, insieme ad altre vetrine di organizzazioni ed enti che non sono state toccate. Moscatelli si era anche recato dai carabinieri di Chiaravalle per la denuncia. A mandare in frantumi il vetro non sono stati “fascisti” o “razzisti” ma la pallonata di un bambino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico