Morte di Andreea, la verità da una tac: domani le ossa del casolare ai raggi X

L’esame potrebbe rivelare eventuali fratture sul cranio e sul collo. Analisi anche sui lembi della sciarpa

Morte di Andreea, la verità da una tac: domani le ossa del casolare ai raggi X
CASTELPLANIO - Il mosaico sulla morte di Andreea Rabciuc, i cui presunti resti sono stati rinvenuti il 20 gennaio in un casolare diroccato sulla Montecarottese, è...

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CASTELPLANIO - Il mosaico sulla morte di Andreea Rabciuc, i cui presunti resti sono stati rinvenuti il 20 gennaio in un casolare diroccato sulla Montecarottese, è ancora difficile da ricomporre, per arrivare alla verità e dare pace a questa ragazza scomparsa il 12 marzo 2022. L’esame del Dna dovrebbe confermare l’identità dei poveri resti – sebbene la madre Georgeta, in cuor suo lo sa – poi ci sono le analisi dei tessuti, affidati ai due super periti della Procura, il tossicologo forense professor Francesco Busardò e l’entomologo forense di fama nazionale professor Stefano Vanin (che si era già occupato degli omicidi di Giulia Cecchettin, di Melania Rea, di Yara Gambirasio ed Elisa Claps).

 

 

La tempistica

Quest’ultimo dovrà capire la data esatta del decesso facendo parlare gli insetti che si depositano e proliferano nel corpo delle vittime, per indicare quanto tempo è trascorso tra la morte e il ritrovamento. Analisi che dovrebbero anche stabilire se c’è stato trascinamento, sebbene secondo gli inquirenti il corpo non sarebbe stato spostato dal luogo del ritrovamento. Le condizioni in cui versavano i poveri resti sarebbero compatibili con una presenza prolungata - circa 22 mesi - in un luogo umido ed esposto come poteva essere quel casolare. Riscontri che saranno confrontati con le indagini dei Carabinieri sull’irruzione di uno youtuber a inizio aprile 2022 e con i sopralluoghi in quel casolare il 16 marzo per cercare Andreea.

Un altro accertamento disposto dalla Procura è la Tac che sarà eseguita domani all’ospedale di Torrette sulle ossa, frammentate, rinvenute su una scala che collega la cucina (adibita a legnaia) al primo piano, inagibile. Una scala ripida, di pochi gradini tuttavia essendo l’edificio di vecchia costruzione e quindi con soffitti a travatura, molto bassi. La Tac dovrà evidenziare l’eventuale presenza di microfratture sul cranio, sui primi anelli tracheali e sul collo, per capire se ci sono segni di compressione. A insospettire è anche una sciarpa a stelline, i cui lembi sono stati trovati parzialmente attaccati a una trave. Potrebbe essere l’arma del delitto o comunque un elemento chiave all’indagine, per questo è stata sequestrata e sarà analizzata.

Una scena che, unitamente a una scritta incisa con un corpo contundente su una delle travi di legno (il cui contenuto sembrerebbe una sorta di addio, ma c’è massimo riserbo), porterebbe la Procura a non escludere la pista del gesto volontario. Ma anche quella scritta sarà analizzata: l’ha fatta Andreea? O era lì da prima? Ultimo addio o depistaggio? Ci sono molte domande, troppe, in questo mistero. La Procura ha ancora un solo indagato, l’ex fidanzato Simone Gresti cui vengono contestate le ipotesi di reato di omicidio volontario e in alternativa di istigazione al suicidio, sequestro di persona e spaccio di stupefacenti.

 

 

 

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Corriere Adriatico