Droga in casa, condanna di due anni e otto mesi per il pusher di Maddalena Urbani

Droga in casa, condanna di due anni e otto mesi per il pusher di Maddalena Urbani
CASTELPLANIO  - Condannato a due anni e otto mesi di carcere il pusher siriano Rajab Abdulaziz, 64 anni, coinvolto nell’inchiesta sulla morte di Maddalena Urbani, la...

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CASTELPLANIO  - Condannato a due anni e otto mesi di carcere il pusher siriano Rajab Abdulaziz, 64 anni, coinvolto nell’inchiesta sulla morte di Maddalena Urbani, la figlia 20enne del medico eroe scopritore della Sars. La ragazza era stata trovata priva di vita nell’appartamento sulla Cassia, a Roma, in cui lo straniero stava scontando gli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti. Era il 27 marzo.

 

Oggi nei confronti del siriano è arrivata la condanna, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, ma solo per il possesso di alcune dosi di eroina – rinvenuta dagli agenti della Squadra mobile di Roma nell’appartamento durante il sopralluogo per il decesso di Maddalena – e non per la morte della giovane Urbani. Quel filone d’inchiesta sta andando avanti nel più stretto riserbo. 

Il siriano si trovava già in carcere a Regina Coeli, dopo che il Tribunale del Riesame aveva respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori. I legali della famiglia Urbani, contattati ieri, hanno confermato la notizia della condanna di Rajab Abdulaziz, di cui avevano appreso dalla stampa nazionale, precisando però che alla famiglia non è stato notificato nulla. Si tratta solo della condanna relativa alla detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, non collegata all’inchiesta sulla morte di Maddy. 

 

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Corriere Adriatico