CASTELFIDARDO - Una storia a lieto fine, come già annunciato martedì sera, speranzosamente, dalla mamma. Che ieri, nel primo pomeriggio, ha potuto dire: «Mio...
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In realtà il ragazzino aveva equivocato: le difficoltà scolastiche non avevano compromesso il suo anno ed era stato promosso. A rassicurarlo di ciò non solo la mamma ma anche uno dei professori che nelle ore della fuga lo ha contattato cercando di farlo rientrare. Che non volesse davvero andarsene e che non fosse in pericolo era stato subito chiaro: Fabricio aveva portato con sé il cellulare Iphone che a fasi alterne ha acceso nei due giorni lontani da Castelfidardo per parlare con gli amici sui social, ma anche per chiamare la mamma. È stata lei ad annunciare, martedì sera, che il figlio era ad Alba Adriatica e che il giorno seguente sarebbe tornato in treno. Così è stato: ieri mattina verso le 9 era alla stazione di Ancona dove ad attenderlo c’era la famiglia. Poi il doveroso incontro con i carabinieri di Castelfidardo che, seguendo le celle telefoniche, lo avevano intercettato in Abruzzo. A loro ha spiegato di non essere stato mai in pericolo e che non era solo. Con lui c’era un’amica conosciuta su un social, una ragazza di Fabriano con la quale ha raggiunto Alba Adriatica, dove hanno casa di villeggiatura i suoi genitori.
Non c’è alcun rischio per loro né per la ragazza, nessun favoreggiamento alla fuga da casa di un minorenne, anzi, è stata proprio l’amica a sollecitarlo a riaccendere il cellulare, contattare amici e genitori per rassicurarli e a tornare a casa, convincendolo che tutto si sarebbe risolto. La madre gioisce e spiega: «Fabricio sta bene, ha chiesto scusa e mi ha promesso che non lo farà mai più. È dispiaciuto per tutto quello che ha fatto, fortunatamente questa amica lo ha fatto riflettere e convinto a tornare a casa». Oltre alla paura di essere stato bocciato, alle litigate tra mamma e papà aveva pesato su di lui anche l’infortunio che lo aveva costretto a interrompere per ora la sua carriera calcistica. Ma da settembre potrà riprovarci. «Voglio ringraziare di cuore quanti ci sono stati vicini in questi giorni, anche la stampa che ci ha aiutato rilanciando i miei appelli» conclude. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico