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ANCONA - La fiammata dei rincari energetici può bruciare un milione di fondi comunali. I maxi rincari delle bollette di gas ed energia potrebbero presentare un conto da circa 5 milioni rispetto ai 4 stanziati alla voce “utenze” nel Bilancio 2022 approvato a dicembre dal consiglio comunale. Rincari calcolati dagli uffici comunali sulla base delle prime indicazioni di aumento delle materie energetiche. Con cifre destinate a salire in base all’aumento anche di un solo punto percentuale rispetto a un ipotizzato +30%.
Le soluzioni
Le maggiori necessità dovrebbero essere coperte con altrettanti tagli sulla spesa corrente, ovvero i servizi a carico del Comune: dal sociale alla cultura, dagli eventi ai servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale, dalle manutenzioni ai servizi educativi. L’ancora di salvezza? Il decreto Ristori allo studio del Governo dove prevedere a favore dei Comuni, ora tutti alle prese con il caro-bollette, un plafond per ammortizzare la stangata. Fondo di almeno un miliardo per Matteo Ricci, presidente nazionale di Ali (Associazione autonomie locali) e sindaco di Pesaro, il primo a chiedere al Governo il ristoro, supportato dai colleghi tra cui il sindaco di Ancona e presidente Anci, Valeria Mancinelli. «Abbiamo 54 scuole e impianti sportivi, più gli uffici, per parlare solo delle voci maggiori» aveva ricordato la Mancinelli su queste colonne.
L’allarme
«Senza l’intervento del Governo rischiamo di essere messi a terra da questa ondata di rincari - sottolinea Ida Simonella, assessore al Bilancio - Anche perchè i nostri margini di manovra sono molto ridotti.
L’efficientamento
Così come potrebbero essere vanificati i risparmi ottenuti dall’efficientamento energetico con gli investimenti negli edifici scolastici (28 milioni complessivi) tra cui le scuole Mercantini e Socciarelli. Un assist, ma non nell’immediato, arriverà anche dagli interventi di efficientamento energetico degli impiantì e delle strutture (con oneri di progettazione, direzione lavori, esecuzione e finale certificazione) dal valore di 2,8 milioni a carico della ditta Cpm Srl nell’ambito della rinegoziazione con proroga a 9 anni del contratto “Servizio energia e multiservizio tecnologico per gli impianti di pertinenza del Comune di Ancona” (valore 16,3 milioni più iva) oggi all’esame del consiglio comunale.
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Corriere Adriatico