Osimo, i carabinieri seguono un'auto sospetta e scoprono una maxi refertiva: arrestati padre e figlio

Osimo, i carabinieri seguono un'auto sospetta e scoprono una maxi refertiva: arrestati padre e figlio
OSIMO - Di nuovo a Fano, come l’11 novembre scorso, quando i carabinieri di Osimo intercettarono due ladri che avevano colpito in un bar di un’area di servizio in...

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OSIMO - Di nuovo a Fano, come l’11 novembre scorso, quando i carabinieri di Osimo intercettarono due ladri che avevano colpito in un bar di un’area di servizio in zona Bellocchi, inseguendoli e arrestandoli poi in A14 all’altezza di Marotta. Questa volta, sempre nella stessa Bellocchi di Fano, i militari del Norm di Osimo hanno arrestato padre e figlio di origini moldave, di 50 e 19 anni, per ricettazione e riciclaggio. Nella loro casa, in una zona isolata, l’Arma ha sequestrato una ingente refurtiva, risultato di diversi furti avvenuti nelle Marche e nella bassa Romagna. 

 

Il frutto delle razzie


Tra auto, furgoni ma anche tessuti, caschi, vestiario da motociclista, attrezzi da giardinaggio, il bottino sarebbe ingente, decine di migliaia di euro. Tolte le auto, era tutto ben confezionato e dunque, visto l’imballaggio, presumibilmente non rubato in appartamenti ma in esercizi commerciali. I militari agli ordini del comandante della Compagnia di Osimo Luigi Ciccarelli, stavano indagando sui furti di due auto avvenuti in città ormai diversi mesi fa. L’altra sera nel corso di un servizio di controllo lungo la statale 16 gli uomini del Norm hanno riconosciuto la targa di una delle auto sparite e così è iniziato un inseguimento a distanza. 
Quell’auto, senza forse rendersi conto, ha di fatto portato i carabinieri fino al casolare di Bellocchi. Una volta arrivati li è scattato il blitz, con il sequestro di ben 7 mezzi, tra auto e furgoni, oltre materiale vario, da giardinaggio, tessuti, abbigliamento da centauro. Tutto sottoposto a sequestro in attesa di ricostruire da dove potesse provenire, di incrociare in sostanza le varie denunce fatte per furto in giro per le Marche negli ultimi mesi. Al momento sono dieci i blitz ladreschi ricostruiti grazie alla refurtiva recuperata dai carabinieri di Osimo, ma va chiarito se a commettere quei furti siano stati proprio i due moldavi, padre e figlio residenti da tempo nel Fanese e a quanto pare senza precedenti.

I reati


Su di loro, per ora, pesa solo il capo d’imputazione di ricettazione, per aver detenuto materiale risultato rubato, e di riciclaggio, per l’ipotesi di averlo rivenduto nel mercato nero e per aver scambiato le targhe tra le auto. Non è da escludere che le diverse auto ritrovate in quel casolare alla periferia di Fano, non distante da una zona industriale, fossero poi riusate o messe a disposizione di bande dedite ai furti nel Centro Italia. Stando agli inquirenti il parco mezzi a disposizione dei due moldavi sarebbe stato di addirittura 30 fra autocarri e vetture, di diversa tipologia e marca. Tante sono infatti le targhe ritrovate l’altra sera. 


Il trucchetto 


I due moldavi, per depistare le indagini, usavano in effetti targhe interscambiali tra i mezzi che avevano a disposizione, per cercare di rendere più complicato il tracciamento delle spycam Ocr e delle forze dell’ordine. Padre e figlio, dopo i rilievi di rito e le procedure in caserma a Osimo, ieri mattina sono stati trasferiti al carcere di Villa Fastiggi di Pesaro, città dove si svolgerà l’udienza di convalida visto che il fermo era scattato la sera prima nella provincia pesarese.

 

 

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Corriere Adriatico