Se l'ambiente è bello cresce anche l'economia

Se l'ambiente è bello cresce anche l'economia
CAMERANO - È stata una mattinata ricca di spunti, provocazioni e confronti accesi, quella di oggi a Camerano, al Festival del Parco del Conero. ...

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CAMERANO - È stata una mattinata ricca di spunti, provocazioni e confronti accesi, quella di oggi a Camerano, al Festival del Parco del Conero.






"Sul rafforzamento delle sinergie si svilupperanno le scommesse future del Parco del Conero, che consoliderà il suo ruolo, fino a farlo diventare oggettivamente riconosciuto, realtà imprescindibile dalle scelte di Governo, perché in sé racchiude un concetto di bellezza trasversale".



Con tali parole hanno introdotto la tavola rotonda ‘Colloquio con Ermete Realacci’, i due moderatori Gilberto Stacchiotti e Luigino Quarchioni, rispettivamente vice presidente dell'Ente Parco e presidente di Legambiente Marche. La scelta dell’Ente Parco è stata di festeggiare l’ambiente ed i Parchi con questo grande Festival a Camerano, scelta che ha visto visibilmente soddisfatto nei saluti il suo sindaco Massimo Piergiacomi a cui è seguito, con la concretezza che la distingue, l’intervento del Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli.



"Al di là del concetto di bellezza - ha dichiarato - il nodo centrale della questione rimane quello urbanistico-volumetrico’. Ha portato ad esempio il Prg di Ancona: ‘lo stiamo a fatica approvando, in adeguamento al Piano del Parco, perché la Regione ha deciso di porre un tetto di volumetria ma, probabilmente non potrà attuarlo a causa della nuova legge regionale sull’urbanistica che verrà licenziata di qui a poco. Questo perché manca una certa coerenza tra le diverse politiche, al di là dei bei convegni che si organizzano".



Di tutta risposta Stacchiotti ha semplicemente rammentato la lettera pervenuta al Parco per chiedere una diminuzione di volumetria sul Piano, scritta nero su bianco dall’Ance, da cui è scaturita la successiva iniziativa dell’ente parco di rivedere il consumo del suolo nel Piano. E che si toccasse l’argomento edificazioni era immaginabile ma questo non sempre, purtroppo, si coniuga con il senso di bellezza.



Dalle possibilità edificatorie, all’area marina protetta è stato il passaggio a seguire. ‘Sull’Amp - continua Mancinelli- il Comune di Ancona vuole fortemente la sua realizzazione e, proprio per questo, sta affrontando tutti i nodi, prima che i dubbi possano diventarne ostacolo".



La cultura della sostenibilità è l’unica a vincere sui limiti dell’uomo, fino a sfidare la crisi globale in atto, una crisi senza confini e generi, che salva chi punta alla valorizzazione delle eccellenza ed alla qualità, ovvero alla bellezza. Non a caso il turismo sul Conero regge, nelle cittadine del Parco si registra segno positivo. Non a caso vince l’agricoltura di qualità, che nel Parco ha esempi encomiabili come la produzione e commercializzazione dei prodotti di filiera Terre del Conero, la cooperativa formata da 60 agricoltori con le aziende nell’area protetta (il presidente Rodolfo Tagliarini ha partecipato alla tavola rotonda).



In materia di green economy, l’economia che nasce dalla tutela dell’ambiente, uno spazio privilegiato lo ha anche il Mosciolo di Portonovo, presidio Slow Food. Senza dimenticare i tesori storico-culturali che rendono ancora più attrattivo il territorio, dato che quelli ambientali sono insiti nell’ esistenza del Parco stesso.



E viene da chiedersi: se il Parco è tutto questo, un brillante di luce propria che riesce a riflettere la sua bellezza a largo raggio, perché alcuni enti ed una porzione di cittadini dell’area protetta, per fortuna non la maggioranza, fanno fatica a lasciarsi andare ad un vincente e sano senso di appartenenza?



"Tutto è riconducibile al concetto del Bello, - spiega magistralmente Ermete Realacci, dall’alto del suo curriculum dedicato all’ambiente e del suo ruolo di Presidente della Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati-. Le cose belle sono tali quando sono speciali. Quest’Italia deve decidere come proiettare la sua naturale bellezza nel mondo che cambia. Si va forte nell’export e questo accade perché quello che esce è un prodotto con un’anima, della capacità tutta italiana, che è capacità di Bellezza. E dentro i Parchi, l’incontro tra uomo e natura è formidabile e, per conservare questo equilibrio, la tenuta della comunità è fondamentale".



A questo punto Realacci ha fatto l’esempio del vino prima e dopo lo scandalo del metanolo: "Ora se ne produce meno, si guadagna di più ed è di una qualità tale che ha sbaragliato tanta concorrenza. Ed i Parchi emanano questa idea di qualità che si traduce nel turismo, nel valore delle cose. Il problema è far capire che questo è il futuro. La sfida sta nell’offerta di qualità di cultura e della vita. E l’Area marina protetta va in questa direzione, anche lei è il futuro".



La bellezza Slow Food sa bene che cosa sia ed il fiduciario Marche Roberto Rubegni ha confermato che la tutela della biodiversità marina attraverso l’Amp, non è altro che tornare al concetto, leit motiv dell’incontro con Realacci. Un plauso per il Parco è arrivato anche da Cecchettini della piccola pesca. E le emozioni che dà l’area Conero sono il cavallo di battaglia altresì della promozione dell’omonima Associazione turistica, di cui il Parco è socio fondatore.



Carlo Neumann, presidente dell’ Associazione, non ha potuto che concordare sulla forza dei Parchi e sull’espressione trasversale della loro Bellezza. "Siamo d’accordo che serva semplificazione – ha infine detto il Presidente Marche Federparchi Marche Fabrizio Giuliani, collegandosi all’intervento di Mancinelli- e la ricerca di un equilibrio molto complicato e difficile da mantenere per i diversi fattori che entrano in gioco nelle aree protette. Questa è la vera grande sfida: che il futuro possa essere concreto e che le aree protette possano diventare luogo di sperimentazione di buone pratiche". Poi, citando Popper: "aspettiamo il momento in cui le aree protette non saranno più necessarie perché tutto l’ ambiente sarà adeguatamente protetto".



Un interessante progetto lo ha in conclusione presentato Marco Galliè, dell’Università Politecnica delle Marche. Il pomeriggio il tavolo di confronto ha avuto come tema centrale l’agricoltura di qualità per nutrire la vita, momento per toccare i temi connessi ai servizi eco-sistemici ed all’economia verde in generale e alla tutela dei prodotti agro-alimentare con: Riccardo Santolini dell’ Università di Urbino, Marco Zannini Direttore Parco del Conero, Edoardo Biondi Università Politecnicca delle Marche e Consigliere del Parco, Adele Finco dell’ Università Politecnica delle Marche, Rodolfo Tagliarini Presid. Terre del Conero, Cinzia Gagliardi, Corpo Forestale dello Stato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico