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ANCONA - A circa due mesi dal rifacimento della balconata lungo il boulevard di via XXIX Settembre, lo strato di pittura sulla balaustra è già tutto scrostato. Non c’è un punto che si salvi. Tutto da rifare. Il lavoro portato a termine a fine anno fa acqua da tutte le parti, e la cosa più avvilente è che è sotto gli occhi di tutti. Ieri mattina se ne è accorto anche Giacomo Bugaro, Cfo di Imesa - e un passato da candidato a sindaco di Ancona e consigliere regionale nel centrodestra, oggi consulente gratuito di Acquaroli per la programmazione regionale ed i rapporti istituzionali con il capoluogo - mentre faceva footing attraversando il fronte porto.
La visione choc
«Faccio spesso quel tratto di strada, che è l’accesso principale alla città - racconta - e sono rimasto choccato nel vedere tutta la balconata ammalorata». In effetti, a partire dalla statua di Traiano fino a Porta Pia, il parapetto versa in uno stato pietoso. Lo strato più esterno di vernice è crepato dappertutto e si sta sbriciolando. «Ancora una volta i cittadini anconetani sono stati beffati - incalza Bugaro - non è possibile consegnare un lavoro in queste condizioni». Senza contare che per vedere il restyling ultimato si è dovuto attendere oltre due anni: uno in più rispetto al termine delle consegne fissato a fine 2021, imprigionando il quartiere in uno tsunami di disagi infiniti.
Lavori a singhiozzo
Il rifacimento della proménade che si affaccia sul porto, previsto nel bando periferie per un importo iniziale di 1 milione e 60mila euro, poi rivisto e corretto al rialzo per via degli aggiustamenti sui prezzi delle materie prime, è stato caratterizzato da un continuo stop and go. I lavori, partiti a dicembre 2020 e con termine previsto in 270 giorni, si sono subito fermati sotto Natale per non intralciare lo shopping: 21 giorni di fermo. Poi un altro rallentamento a gennaio per un focolaio covid scoppiato tra gli operai. Quindi la richiesta da parte dell’impresa di 70 giorni di proroga. Poi a marzo 2021 il cantiere è incappato in un altro intoppo a causa di ritardi nelle forniture. A luglio dello stesso anno il primo richiamo del Comune nei confronti della ditta appaltante: il cantiere era quasi deserto per mancanza di maestranze. Ad ottobre l’impresa ha evidenziato la grave emergenza dei forti rincari sulle materie prime, problema che stava ancora una volta mettendo in crisi la tabella di marcia. Fino a che, a febbraio 2022, il Comune ha inviato alla ditta una lettera di diffida in cui si sollecitava ad accelerare i lavori per non arrivare alla risoluzione del contratto. Finalmente il 10 agosto del 2022 veniva smantellata una parte della rete di protezione del cantiere, consentendo la fruizione pedonale del camminamento. A novembre dell’anno scorso mancava ancora da completare la pavimentazione ai piedi della statua di Traiano. E a dicembre, con enorme giubilo della cittadinanza, soprattutto dei commercianti e residenti della zona, il cantiere lumaca ha salutato via XXIX Settembre. Ma con una sgradita sorpresa.
L’imprevisto
«Se fosse successo in un’azienda privata - riprende Bugaro - il responsabile sarebbe stato immediatamente defenestrato. Ma questo è il paradigma dell’amministrazione che ha governato in città fino ad ora». Un imprevisto che ha fatto sobbalzare anche Palazzo del Popolo che annuncia rivalse nei confronti dell’impresa responsabile del lavoro malfatto.
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Corriere Adriatico