Avverte un malore, imprenditore muore a bordo dell’ambulanza

Avverte un malore, imprenditore muore a bordo dell’ambulanza
LORETO - Doveva essere trasferito dall’ospedale di Osimo all’hospice di Loreto. Nella struttura del nosocomio della Santa Casa, però, un 65enne residente a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LORETO - Doveva essere trasferito dall’ospedale di Osimo all’hospice di Loreto. Nella struttura del nosocomio della Santa Casa, però, un 65enne residente a Villa Musone non c’è mai arrivato. È morto durante il tragitto, a bordo di un’ambulanza. La tragedia è accaduta ieri pomeriggio all’altezza di Acquaviva, frazione di Castelfidardo. A perdere la vita, un ex imprenditore edile, malato da tempo. La morte dell’uomo, in pensione da qualche anno, è finita all’attenzione dell’autorità giudiziaria.


 

Il pm di turno, Andrea Laurino, ha disposto che la salma del 65enne venisse portata all’obitorio di Torrette. È possibile che nelle prossime ore venga disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Stando a una primissima e frammentaria ricostruzione, sembra che l’ambulanza fosse adibita solo al trasporto dei paziente, quindi priva della strumentazione in uso al 118. È per questo che, appena l’uomo ha accusato il malore, gli operatori del mezzo hanno subito allertato la centrale operativa. Quando i sanitari sono arrivati per il 65enne non c’era più niente da fare. Ad Acquaviva anche i carabinieri di Castelfidardo per cristallizzare la dinamica del fatto. Non è escluso che la procura voglia chiarire, probabilmente spinta da eventuali richieste dei familiari della vittima, se il trasporto dovesse avvenire proprio con quell’ambulanza, oppure con un altro mezzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico