ANCONA - Tre aggressioni in 4 giorni: gli autisti in trincea adesso hanno paura e, tramite le segreterie regionali dei sindacati, ieri hanno chiesto un incontro ai Prefetti delle...
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Aggressione fotocopia
Stessa cosa è successa ieri, attorno alle 10,30, sempre a Falconara in zona Disco su un pullman Bucci della linea Ancona-Senigallia: un ragazzo voleva viaggiare senza protezione e, quando l’autista l’ha invitato a scendere, ha urlato minacce, parolacce e ha sputato addosso alla cabina, prima di scappare. Peggio è andata, mercoledì pomeriggio, a Montecarotto. Qui le mascherine non c’entrano: il conducente di un mezzo della Crognaletti era giunto al capolinea, un giovane passeggero pretendeva di essere accompagnato a una fermata successiva. Ha perso la testa e l’ha picchiato selvaggiamente, mandandolo all’ospedale.
I carabinieri sono sulle tracce dell’aggressore. «Vicende molto gravi: considerando il persistere del fenomeno, chiediamo l’intervento del Prefetto e la presenza degli steward a bordo dei mezzi», protestano i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che hanno denunciato il proliferare di episodi di violenza nei confronti degli autisti, “colpevoli” di far rispettare le regole, come l’uso della mascherina sancito da un’ordinanza regionale. «La responsabilità non deve cadere sul conducente il cui compito è guidare garantendo l’incolumità dei passeggeri e degli utenti della strada», sottolineano i sindacati. «Non si può andare avanti così - rimarca Augusto Serrani, dipendente Conerobus e coordinatore territoriale autoferrotranvieri di Fit Cisl -. Al Prefetto riproporremo una richiesta avanzata da tempo: steward e forze dell’ordine in borghese sui bus, la situazione è sempre più grave. Chiederemo anche di istituire un numero telefonico dedicato alle emergenze. Gli autisti sono assediati, devono barricarsi nelle cabine sigillate». Protezioni speciali volute dal presidente di Conerobus, Muzio Papaveri, sulla trentina di mezzi nuovi acquistati dall’azienda, tutti dotati di telecamere.
«Con le forze dell’ordine abbiamo già una collaborazione intensa, infatti intervengono spesso sulle linee più a rischio - precisa Papaveri -. Da parte nostra, abbiamo adottato diverse misure: cabine sigillate, telecamere, dispositivi per distanziare le persone nell’emergenza Covid, steward per invitare gli utenti al rispetto delle regole, senza dimenticare le campagne di sensibilizzazione svolte nelle scuole. Prevenzione e repressione vanno bene, ma non bastano perché è impensabile avere forze dell’ordine su ogni mezzo: occorre agire sul rafforzamento del senso civico».
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Corriere Adriatico