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OSIMO Va verso il giudizio abbreviato il 23enne anconetano accusato di aver travolto con la sua auto quella di Aurora Caruso, la commessa di 22 anni morta il 4 ottobre del 2022 sulla Statale, all’incrocio dello svincolo per il parco commerciale del Cargo Pier. La giovane, a bordo della sua Alfa Romeo 147, era deceduta sul colpo. A poco più di un anno dal tragico incidente, ieri si è tenuta l’udienza preliminare per il 23enne che era alla guida della Opel Astra che, quella sera, stava procedendo verso sud alla velocità di 115 km/h. Il veicolo di Aurora, invece, era appena uscito dal CargoPier e si stava immettendo sulla Statale, direzione nord. Il giovane deve rispondere di omicidio volontario aggravato. I familiari della 22enne si sono costituiti parte civile con l’avvocato Federica Battistoni e l’udienza è stata rinviata al 10 giugno. In quell’occasione, probabilmente, la difesa dell’imputato (avvocato Matteo Magistrelli) formalizzerà la richiesta di voler procedere con il rito abbreviato. Stando alla ricostruzione dell’accusa, il ragazzo stava procedendo a una velocità oltre i limiti imposti per quella strada: 115 km/h a fronte di un massimo di 70. Sempre per la procura, inoltre, poco prima dello schianto contro la 147 di Aurora, aveva azzardato una manovra fuorilegge, sorpassando un’auto quando c’era la linea continua sulla carreggiata. Particolare, questo, che la difesa contesta in maniera forte. Il sorpasso c’era stato, ma alcune centinaia di metri prima rispetto all’incrocio con il CargoPier e la manovra non avrebbe inficiato sull’incidente costato la vita alla giovane commessa. Aurora appena finito il turno da Risparmio Casa per tornare a Collemarino.
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Corriere Adriatico