Senigallia, atti osceni all'uscita da scuola. Studentessa-detective incastra l’anziano

Senigallia, atti osceni all'uscita da scuola. Studentessa-detective incastra l’anziano
SENIGALLIA - Esce da scuola, accompagna l’amica al supermercato e, andando verso la fermata del bus, nota la presenza di un’auto ferma con all’interno un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SENIGALLIA - Esce da scuola, accompagna l’amica al supermercato e, andando verso la fermata del bus, nota la presenza di un’auto ferma con all’interno un anziano. L’uomo non sta aspettando i nipoti dopo il suono dell’ultima campanella, ma compiendo - questa l’accusa - atti osceni. La ragazzina, all’epoca 17enne, prende il numero di targa e chiama la polizia, facendo bloccare l’anziano. 

 

Il dibattimento


Un misto di senso civico e coraggio che ha fatto finire l’uomo a processo con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico, reato aggravato perché commesso nelle vicinanze di una scuola, la stessa che frequentava la 17enne che aveva lanciato l’allarme. I fatti risalgono al giugno del 2018, a Senigallia, a poca distanza dal centro commerciale il Molino. Il giudice Lamberto Giusti ha ascoltato ieri mattina proprio la testimonianza della ragazza, ormai maggiorenne. Ha ricostruito quanto visto quel giorno, alla fermata del bus che si trovava vicino all’istituto Panzini, all’incrocio tra viale Giordano Bruno e via Abbagnano. Già all’uscita da scuola, la giovane e una sua amica avevano visto la presenza sospetta dell’auto alla fermata del bus. Era stata l’amica, diretta a un vicino supermercato, a chiamare per prima la polizia, convinta di aver visto quell’uomo masturbarsi in auto. 


Accompagnata la compagna, la 17enne era tornata verso la fermata del bus (doveva tornare a casa) e aveva trovato la stessa scena che prima, suo malgrado, era stata intercettata solo dall’altra studentessa. Prima di chiamare la polizia, aveva però pensato bene di fornire un assist fondamentale agli investigatori: la foto della targa dell’auto del 70enne. A casa della minore erano poi arrivati gli agenti per sottoporle la foto dell’anziano, su cui pesa la recidiva del reato. Processo aggiornato al 12 giugno. L’imputato, che respinge le accuse, è difeso dall’avvocato Fabrizio La Rocca. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico