Sneakers con il recupero dei pacchetti di sigarette, Valentina Curzi premiata a Taormina

Sneakers con il recupero dei pacchetti di sigarette, l'anconetana Valentina Curzi premiata a Taormina
ARCEVIA - Valentina Curzi ha vinto il Sustainability Award ai TaoAwards, evento internazionale dedicato a fashion, green, turismo e design. ...

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ARCEVIA - Valentina Curzi ha vinto il Sustainability Award ai TaoAwards, evento internazionale dedicato a fashion, green, turismo e design.

 

La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 23 luglio al Teatro Antico di Taormina. Valentina è la seconda figlia di Renato Curzi e Nenella Impiglia, la coppia che gestisce l’azienda Siva con sede a Piticchio di Arcevia. Valentina, conosciuta anche per le sue doti cantautorali, è art director e designer di RBRSL, marchio che insieme allo storico Vic Matié è controllato da Siva. Secondo la commissione composta da giornalisti e testate nazionali, Valentina è una delle poche donne al mondo che disegna sneaker.  Ed è riconosciuta non solo come la più giovane designer italiana di sneaker definite “sostenibili”, ma soprattutto, secondo la giuria, ha il merito di aver contribuito ad avvicinare la new generation allo shopping responsabile attraverso la produzione di calzature green.

L'epoca del cambiamento

«Viviamo in un’epoca di cambiamento, la moda sta divorando se stessa, sta a noi dirigere questo processo verso la sostenibilità, pretendere un nuovo tipo di moda, orientata alla trasformazione più che al consumo eccessivo», è il commento di Valentina. Che poi prosegue: «Innovare sempre, ma con consapevolezza e rispetto per il nostro ambiente è la mia filosofia e ricevere un premio proprio per questo, è stato davvero emozionante. Ha confermato il mio pensiero». Secondo la stilista, «Iil connubio tra moda e sostenibilità non è un ossimoro ma una realtà che si può attuare. Anzi, è diventata una necessità». In occasione della serata di premiazione a Taormina, Valentina ha presentato un modello di sneaker la cui tomaia viene realizzata con una cellulosa ottenuta dalla lavorazione di materiali di recupero e riutilizzo dell’industria cartaria come pacchetti di sigarette vuote, scarti di produzione della carta igienica, tovaglioli ed altro. La filosofia dell’imprenditrice anconetana è sempre quella di dare una seconda vita alle materie prime, riutilizzando e trasformando gli scarti.

 

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Corriere Adriatico