ARCEVIA - Costernazione e tanta tristezza nel centro montano dove il ponte della morte ha fatto un’altra vittima nelle prime ore di ieri mattina. Un uomo di 63 anni, Dino...
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Ha fatto qualche decina di metri in direzione contraria, ha scavalcato il parapetto e si è lasciato cadere. Poco dopo, attorno alle 6,30, sono scattati i soccorsi dopo l’allarme lanciato da due coniugi del luogo che passando con la macchina hanno notato un uomo nel piazzale disteso ventre a terra, immobile. Consonni era conosciuto anche ad Ancona. Discendeva da una famiglia molto stimata, suo nonno si chiamava come lui ed era stato uno dei primi ad aprire uno studio dentistico nel capoluogo di regione. Lascia la moglie e due figli un maschio e una femmina. La sua scomparsa getta nello sconforto i tanti che lo conoscevano e ne apprezzavano le doti umane. Sconosciute le ragioni del tragico gesto, non ha lasciato biglietti né messaggi.
Il ponte maledetto è diventato una tragica macchia per Arcevia, monumento involontario alle troppe vite spezzate nel corso degli anni. Arcevia continua a piangere morti. È ancora nella mente di tutti la tragedia del 23 agosto corso, quando a buttarsi dal cavalcavia dopo un incidente stradale era stato Samuele, 18 anni. Il giovane stava rientrando da un giro in auto ma aveva distrutto la macchina per un incidente. Aveva chiamato un amico e si era fatto lasciare vicino al ponte Marconi. Poi si era buttato di sotto, il volo non gli aveva lasciato scampo.
«Dopo l’ultimo evento l’amministrazione comunale - riferisce il sindaco della cittadina montana Andrea Bomprezzi –ha elaborato un progetto per la messa in sicurezza del ponte dal costo di circa 40 mila euro. La prossima settimana si riunirà la commissione consiliare per visionarla ed approvarla. Ci stiamo muovendo a bilancio del corrente anno oramai chiuso per ricercare – sottolinea concludendo il primo cittadino- i fondi necessari».
Al riguardo non si esclude neanche la possibilità di aprire un conto corrente dedicato per la raccolta dei fondi necessari. Con ciò nessuno si illude di risolvere il problema, in quanto si troveranno nuovi posti per cancellare la propria vita, ma il rischio di un effetto emulazione del ponte della morte di Arcevia sarà almeno arginato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico