ARCEVIA - Ciao Samuele, adesso sei nelle braccia della mamma. È il commento che si ripete, di bocca in bocca, per le strade di Arcevia, sotto choc per la tragedia che...
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Lo choc è quello di una comunità che si vede privata di un suo giovane fiore che ha deciso di andarsene per motivi che nessuno potrà mai spiegare. Samuele Francescangeli aveva compiuto 18 anni il 2 giugno. Un ragazzo, provato dall’esistenza dal momento che la mamma si era tolta la vita, ma che aveva trovato la forza di reagire, grazie all’amore della sua famiglia: il babbo Fabio e la nonna paterna Fernanda. «Sei il miglior babbo del mondo», ha lasciato scritto sulla sua bacheca Facebook in un post di due anni fa. Una foto dove tutti e due sono sorridenti. Quel sorriso si è spento ieri mattina alle 5.30.
La serata di mercoledì per il giovane Samuele era iniziata con una festa ai giardini Giacomo Leopardi. Allegria e divertimento come si conviene nelle sere d’estate, quando si può fare tardi, l’inizio della scuola - Samuele frequentava l’Ipsia di Arcevia - è ancora lontana, quando, soprattutto, non sembra esserci un pensiero per la testa. Alla fine della festa, il ragazzo ha deciso di andare a fare un giro con la macchina. Fresco di 18 anni e di patente, è salito sulla Citroen C3 di famiglia partendo in direzione di Serra de’ Conti, poco più di 10 chilometri da Arcevia. Lungo il percorso, Samuele, che viaggiava da solo, è stato vittima di un incidente: improvvisamente ha perso il controllo dell’auto che si è ribaltata. La macchina è andata distrutta, lui non si è fatto male, sebbene possa essere rimasto choccato nello schianto.
Secondo quanto è stato ricostruito dai carabinieri di Arcevia, della Compagnia di Fabriano, spaventato per quanto successo, Samuele non ha avvertito i suoi familiari, ma ha chiamato un amico per chiedergli un passaggio per poter rientrare a casa. «Lasciami qui», ha chiesto all’amico mentre stavano rientrando, poco lontano dal ponte Marconi. Poi si è buttato di sotto. Un volo che non gli ha lasciato scampo. Il 118, i vigili del fuoco, i carabinieri: è stato subito un accorrere di soccorritori che nulla hanno potuto fare, se non prendere atto della tragedia. In un lampo, il dolore si è diffuso in tutto il paese, che ora piange testimoniando la propria vicinanza alla famiglia Francescangeli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico