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I dubbi
Di qui, la domanda sempre più assillante: cosa ha causato il decesso di quei resti che gli inquirenti tendono ad attribuire alla 27enne romena di cui non si avevano più notizie dal 12 marzo del 2022? Ad oggi, le motivazioni del decesso rimangono un giallo.
L’indagine
Gli esami diagnostici sono stati compiuti ieri dal medico legale Marco Palpacelli, incaricato dalla procura. C’era anche il consulente della difesa, il dottor Cristiano Cortucci. Per il mistero di Andreea c’è sempre un solo indagato: Simone Gresti, fidanzato della ragazza all’epoca della scomparsa. In un primo momento, gli sono state attribuite le ipotesi di reato di spaccio e sequestro di persona. Con il rinvenimento dello scheletro, si è aggiunto l’omicidio volontario. Ma, poi, alla fine dei sopralluoghi nel casale sulla Montecarottese la procura ha profilato in aggiunta un altro reato: istigazione al suicidio. Ed è proprio quella del suicidio la pista che si è fatta più forte con il passare dei giorni di un’inchiesta complicatissima e resa ancora più difficile dai 22 mesi di buio.
Gli elementi
Sono almeno due gli elementi che potrebbero delineare un quadro suicidàrio: il rinvenimento di una sciarpa e di una scritta. Ma, in una prospettiva contraria, il tessuto potrebbe essere stato usato da chi voleva far del male ad Andreea, lasciando sul suo corpo (e sulle ossa) meno tracce possibili. Quelle riconducibili a un possibile soffocamento o strozzamento.
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Corriere Adriatico