Vetri rotti e carcasse di animali: cimitero ebraico di Ancona, che vergogna

Vetri rotti e carcasse di animali: cimitero ebraico, che vergogna
ANCONA Fino a qualche anno fa ospitava la comunità ebraica nel dare l’ultimo saluto ai propri cari al cimitero di Tavernelle, ora invece questa struttura risalente ai...

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ANCONA Fino a qualche anno fa ospitava la comunità ebraica nel dare l’ultimo saluto ai propri cari al cimitero di Tavernelle, ora invece questa struttura risalente ai primi del Novecento è divenuta simbolo del degrado. Anni di incuria l’hanno ridotta a un luogo dove sono venute a mancare anche le condizioni igieniche di base. 

 
Luogo spettrale


Il caseggiato si trova all’interno del cimitero ebraico, qualcosa di veramente spettrale: basti pensare ai vetri rotti e al fatto che all’interno dell’edificio i piccioni entrano ed escono a loro piacimento. Dove una volta la comunità ebraica dava l’ultimo saluto ai cari defunti, ora sul pavimento c’è uno strato di guano di piccioni e non mancano carcasse di animali morti, come volatili e topi. L’aria, nonostante la porta di accesso sia spalancata, è irrespirabile. Avvicinarsi è anche pericoloso perché oltre ai vetri rotti forse finiti nel mirino di qualche vandalo, buona parte delle lamiere in ferro destinate alla raccolta delle acque piovane e ancorate al tetto rischiano di venire giù da un momento all’altro.

La zona circostante è una vera e propria discarica a cielo aperto dove non mancano sfalci di potature, lapidi, vasi in marmo. Ci si chiede come una scala con piattaforma a parapetto usata per raggiungere i piani alti dei colombari possa essere finita nel bel mezzo del cimitero ebraico, dove oltre alle tombe di famiglia la maggior parte dei defunti sono sotto terra. A proposito di incuria, che al cimitero di Tavernelle di certo non manca, qualcuno dovrebbe intervenire per rimuovere un’altra discarica abusiva che si trova all’ingresso principale del cimitero. In questo caso non sembra essere così difficile risalire ai responsabili di questo gesto, come puntualizza un operatore commerciale la cui attività si trova proprio all’ingresso del cimitero: «A scaricare tutto quel materiale, inerti compresi, è stata la ditta che ha lavorato all’interno del cimitero - dice -. In più di una circostanza abbiamo visto gli operai andare dietro la siepe con la carriola. Basta dare un occhio a quello che hanno lasciato per rendersi conto che quel materiale viene proprio dal cantiere». 


Gli interventi


Tra gli interventi portati a termine dal Comune, la vecchia chiesa monumentale che si trova proprio adiacente l’ingresso principale del cimitero. Un recupero importante, peccato che nessuno abbia pensato di montare delle porte scorrevoli proprio per evitare che i piccioni entrino liberamente all’interno di questo edificio, cosa che puntualmente avviene ogni volta che si aprono le porte in legno. I piccioni sono sempre presenti all’interno del camposanto. Chi invece sembra essere sparito dalla circolazione sono gli operai che fino a poco tempo fa lavoravano al famedio, struttura circolare che ospita, oltre alla chiesa, i personaggi illustri che hanno contribuito alla crescita del capoluogo.

Spariti anche i cartelli che indicano la fine dei lavori, che si sarebbero dovuti concludere mesi fa. La sospensione del cantiere è dovuta ad una rivisitazione dei prezzi rispetto al progetto originale. L’emblema di questa situazione sono le corone lasciate dall’amministrazione comunale in occasione della recente commemorazione dei defunti all’interno del cantiere, tra cumuli di calcinacci e quello che resta dell’impalcatura.

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Corriere Adriatico