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ANCONA - “Dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare”. Chissà se avrebbe cantato così, oggi, il caro Battisti sfrecciando per le strade di Ancona, dove impenitente il flash degli autovelox immortala gli automobilisti col piede pesante. Nel 2023 sono state 13.339 le sanzioni elevate per eccesso di velocità: 739 in meno rispetto all’anno precedente (in pratica un dato in linea), 402 in più del 2021 e ben 1.481 in più in confronto al 2020. Vero è che quest’ultimo è stato l’anno del covid, quindi con lunghi periodi di traffico pressoché azzerato. Il record delle multe è stato il 2019: addirittura 15.372.
Insomma, nonostante le cinque postazioni fisse, più quelle mobili con telelaser, le trasgressioni non accennano a segnare una diminuzione sensibile. Ma l’assessore alla Mobilità, Giovanni Zinni, non vuol sentire parlare di nuove installazioni di controllori elettronici: «Al momento lo escludo» dichiara.
La strategia
Intensificare i controlli non è, per ora, una prerogativa su cui l’amministrazione comunale intende puntare.
La battaglia
In nord Italia è cominciata la rivolta di Fleximan, che giorno dopo giorno sta facendo strage di autovelox. Sul caso, Zinni rimane diplomatico: «Non giudico, troppo facile emettere sentenze». Sull’utilità dello strumento, comunque, non ha dubbi: «Gli autovelox servono eccome, contro gli scriteriati che corrono con la macchina in strade inidonee».
L’utilizzo
Sull’opportunità di un utilizzo massiccio, però, l’assessore non ne sembra molto convinto: «Le amministrazioni comunali non ne devono abusare, mettendo quelli mobili in luoghi diciamo fin troppo facili dove succede di sgarrare di qualche km orario». Perché la critica che viene mossa molto spesso dagli automobilisti nei confronti delle amministrazioni comunali è di forzare l’utilizzo dei velox, soprattutto quelli mobili, per fare cassa. «Ci vogliono il buon senso e le competenze della polizia locale per gestire questi strumenti senza interferenze della politica» afferma. Quindi specifica: «Dove va un telelaser o un autovelox dovrebbe essere una scelta tecnica per ridurre gli incidenti innanzitutto, andando contro al principio di maggiori entrate per i Comuni». Tutta una questione di andatura. Di velocità. “Certamente non volare, ma viaggiare” direbbe Battisti.
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Corriere Adriatico