Passetto fine pena mai, ancora teppisti: tiro a segno sul bar, vetrata in frantumi

L’ultimo blitz dei vandali, nel mirino la balaustra del solarium sopra lo stabilimento balneare

Passetto fine pena mai, ancora teppisti: tiro a segno sul bar, vetrata in frantumi
ANCONA Il Passetto bersaglio dei vandali. Stavolta nel vero senso della parola. Abbattute (probabilmente) a sassate le vetrate del solarium sopra il bar dello stabilimento...

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ANCONA Il Passetto bersaglio dei vandali. Stavolta nel vero senso della parola. Abbattute (probabilmente) a sassate le vetrate del solarium sopra il bar dello stabilimento balneare. Uno spettacolo indegno che si è parato davanti, ieri mattina, ai primi avventori della spiaggia di Ancona. Le lastre di vetro sdraiate sul cemento dopo un volo di alcuni metri. I sassi ancora appoggiati sui cumuli di schegge. Alcuni pezzi del parapetto ancora attaccati ai supporti ma ridotti in frantumi.

 

 

Il blitz

La dinamica sembra abbastanza chiara: qualcuno si è divertito, probabilmente col favore delle tenebre, a giocare al tirassegno con gli arredi del Passetto. Approfittandosene del fatto che d’inverno, alla sera, a passeggiare sulla battigia sono in pochi. Difficile sentire il rumore dei vetri rotti quasi cinquanta metri più in alto, nella pineta o nei pressi del Monumento. È però probabile che qualche testimone ci sia. Avvolti anche loro dal buio della notte, stretti nelle coperte per proteggersi dal vento gelido, poco prima dello stabilimento balneare ci sono i clochard che popolano abitualmente l’ascensore del Passetto.

Gli homeless

Del resto sembra quasi impossibile cacciarli. Nonostante veri e propri sgomberi compiuti con l’aiuto delle forze dell’ordine. La mattina ci sono gli operatori ecologici che chiudono in grossi sacchi neri i pochi averi essenziali dei senza tetto, la maggior parte stranieri. La sera, sono di nuovo lì coi loro cartoni al posto dei letti e qualche confezione di cibo che poi abbandonano sul posto. Magari quel rumore di vetri rotti l’hanno sentito anche loro. Forse hanno anche visto qualcuno. Forse non lo sapremo mai, perché gli homeless sono come fantasmi. Ci sono ma non appena li vedi, scompaiono. Non hanno un nome, a volte neanche un volto. Come non hanno un volto coloro i quali si divertono a scarabocchiare il Monumento ai Caduti, qualche decina di metri più sopra. I più timidi con un pennarello nero indelebile, i più sfacciati con una bomboletta rossa. Proprio sull’ara al centro del monumento. È successo più di una volta ed è successo di nuovo recentemente.

Due grosse iniziali rosse fatte sul marmo con lo spray. Adesso c’è un grosso pannello bianco a coprire l’obbrobrio. Andrebbe rimosso ma quanto durerebbe? L’ultima pulizia è avvenuta prima del 25 aprile scorso, per rendere presentabile il Monumento durante le celebrazioni. Si era parlato di una nuova vernice anti-vandali, di telecamere. Ecco, le telecamere. La beffa arriva proprio quando si parla delle contromisure. Perché proprio per la natura storica di questo monumento, la Soprintendenza impedisce di installarci delle telecamere.

Andrebbero messe nelle vicinanze ma allora servirebbero a poco. È la ciliegina sulla torta, anzi sul pasticcio, del Passetto. Uno degli scorci più belli di Ancona ed allo stesso tempo uno di quelli più feriti dall’inciviltà. Che colpisce anche dove non te lo aspetteresti, in pieno centro storico. Dove il mare incontra la città e dove lo spettacolo dell'arte e della natura si fonde con una delle pagine più tristi del capoluogo.

 

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Corriere Adriatico