«Vado dai miei amici a Bologna». E cerca di investire un carabiniere

«Vado dai miei amici a Bologna». E cerca di investire un carabiniere
ANCONA  - Passaggi con il rosso, vie percorse contromano, tentativi di speronamento all’auto dei carabinieri, il ferimento del comandante della Compagnia dorica e il...

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ANCONA  - Passaggi con il rosso, vie percorse contromano, tentativi di speronamento all’auto dei carabinieri, il ferimento del comandante della Compagnia dorica e il danneggiamento della sbarra del casello dell’A14. C’è di tutto dietro l’inseguimento da brividi che domenica mattina ha visto gli uomini dell’Arma, sia di Ancona che di Falconara, impegnati a tallonare una Fiat Brava condotta da un 31enne residente a Montegiorgio, ma domiciliato nel capoluogo regionale. 

 
La fuga dell’auto è iniziata dal viale della Vittoria ed è terminata tra i caselli di Ancona sud e Ancona nord. È durata almeno 40 minuti. Per entrare in autostrada, la Fiat ha completamente divelto la sbarra automatica che si trova a pochi passi dalle casse che erogano il ticket. Il 31enne è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Per mettergli le manette, i carabinieri sono stati costretti ad infrangere un finestrino della Brava: l’uomo, infatti, non ne voleva sapere di scendere dal veicolo. «Dovevo andare dai miei amici a Bologna» avrebbe detto ai militari che, dopo l’arresto, l’hanno portato a casa, in via Ascoli Piceno. Doveva rispettare il regime domiciliare fino alla direttissima, fissata per ieri mattina in tribunale. È invece evaso per andare a fare colazione al bar. Proprio nel locale vicino casa i carabinieri hanno dovuto riarrestarlo. Il giudice Alberto Pallucchini ha convalidato entrambi gli arresti e disposto per il 31enne la misura cautelare dei domiciliari. Il processo inizierà il 19 novembre. Leggermente ferito ad un braccio (non sono state necessarie cure mediche) il capitano Manuel Romanelli, comandante della Compagnia di Ancona. È stato lui a fermare inizialmente la Brava tra largo XXIV maggio e il viale della Vittoria. L’auto era stata tenuta d’occhio dalla pattuglia perché aveva percorso un tratto di corso Stamira sulla corsia dei bus, quindi contromano rispetto all’abituale senso di marcia. Quando l’ufficiale si è avvicinato alla portiera del conducente, quest’ultimo ha spinto il piede sull’acceleratore, iniziando la fuga. 



Per qualche metro, il militare non ha mollato la presa con l’intento di riuscire a bloccare l’uomo. Tentativo invano. Se non avesse lasciato lo sportello, sarebbe stato trascinato per metri. È dunque partito l’inseguimento che ha visto toccare il Passetto, corso Amendola, la galleria del Risorgimento, presa contromano, l’Asse nord-sud e la Baraccola, dove il 31enne avrebbe proceduto in senso contrario per alcuni tratti, passando anche con il rosso. Poi l’Aspio, dove ci sarebbe stato un tentativo di speronamento della gazzella, e l’arrivo al casello con la sbarra infranta a tutta velocità. In A14, almeno due auto dell’Arma sono riuscite a fermare il fuggitivo. Con lui c’era una 45enne anconetana: è stata denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. 

 

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Corriere Adriatico