Scritte choc sulle vetrine di tre saloni, l’ipotesi della ritorsione. Carabinieri a caccia del vandalo

La stazione dei carabinieri di via Piave ad Ancona
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ANCONA - Chi mai può avercela così tanto con gli hair stylist anconetani da arrivare ad imbrattare le vetrine dei loro negozi? Se lo chiedono i carabinieri della Stazione di via Piave, a cui martedì mattina i titolari di tre frequentatissimi saloni del centro si sono rivolti per sporgere denuncia contro il misterioso vandalo che si è divertito a ricoprire le vetrine di scritte oscene, parolacce e insulti omofobi, con alcuni riferimenti anche al Covid.

 
L’incursione 
Il raid è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Il writer scatenato ha preso di mira il salone “Luca & Andrea” di corso Amendola, quello di Gabriele De Carolis al Viale della Vittoria e quello di Morena Iobbi in piazza del Papa. Non può essere stato un gesto casuale, riflettono gli investigatori. Il vandalo si è appositamente spostato da un negozio all’altro per compiere il suo blitz, armato di pennarello nero. Insomma: conosce bene le vittime, come si evince da riferimenti personali contenuti nelle scritte deliranti lasciate su muri e vetrine, e voleva colpirle nella loro intimità. Una ritorsione in ambito professionale?

È l’ipotesi per cui propendono gli inquirenti, anche se l’indagine è ancora agli albori. Difficile pensare a qualche cliente insoddisfatto o al gesto di un vandalo qualunque. Si scaverà nel mondo dei rapporti di lavoro fra i tre parrucchieri presi di mira, legati da un’amicizia di vecchia data, per risalire all’autore del gesto riprovevole. Ma un aiuto importantissimo potrebbe arrivare dalla videosorveglianza di uno dei negozi imbrattati: le immagini sono state consegnate ai carabinieri che ora sono impegnati ad analizzare le varie sequenze nella speranza di estrapolare un frame che possa inchiodare il responsabile dell’atto vandalico. 

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Corriere Adriatico