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ANCONA - Tutti d’accordo: operatori, associazioni di categoria, amministrazione comunale. La strategia: un’azione legale contro i disturbatori della movida. L’obiettivo: liberare piazza del Papa dalla morsa dei violenti. Come? A colpi di carte bollate, ma anche attraverso un cartellone di iniziative che possano scoraggiare i malintenzionati. Perché è con eventi doc che si possono tenere alla larga bulli e baby gang, per una piazza più vissuta, più ordinata. All’insegna della qualità e della sicurezza.
L’idea di intraprendere un’azione civile contro i violenti è stata valutata ieri in un incontro in Comune a cui hanno partecipato Confartigianato, in rappresentanza degli operatori, l’avvocato Roberta Tacconelli e l’assessore Ida Simonella.
L’iniziativa
«Gli operatori si costituiranno parte civile in eventuali processi a carico di chi si rende protagonista di episodi di violenza in piazza del Papa e ne rovina l’immagine» annuncia Luca Casagrande, referente comunale di Confartigianato Ancona e Pesaro Urbino.
La decisione di adire le vie legali trova la sponda del Comune. Il sindaco Valeria Mancinelli si era già espressa positivamente. «Siamo d’accordo con questa iniziativa che, al di là del risultato che potrà conseguire, ha l’obiettivo di dare un segnale forte ai malintenzionati - spiega l’assessore Ida Simonella -. Dovremo valutare la formula da adottare giuridicamente, in quanto siamo un ente pubblico. Ma qualcosa va fatto per fermare questi comportamenti di pochi, spesso i soliti, che nulla hanno a che vedere con piazza del Papa e arrecano un danno d’immagine enorme all’intera città. Siamo solidali con gli operatori e con le associazioni di categoria nel creare un fronte comune. Se poi questi soggetti verranno individuati, condannati e obbligare a risarcire il danno, tanto meglio».
Le mosse
Ma non è solo minacciando azioni legali che si affronta il problema di una piazza che, nei mesi scorsi, è stata teatro di episodi di violenza anche gravi. Serve altro. Gli operatori compatti vogliono agire su due direttrici. Da un lato, ritengono che sia importante insistere con i controlli. «Servirebbe un presidio fisso delle forze dell’ordine dopo l’una perché è quella la fascia oraria in cui avvengono gli episodi critici - sottolinea Casagrande -. Bisogna fermare i ragazzi che arrivano in piazza già ubriachi o con alcolici al seguito acquistati da altre parti. Ma al tempo stesso, gli operatori auspicano che l’ordinanza anti-alcol venga rivista perché è troppo penalizzante e rischia di comportare un calo di fatturato per l’estate». Dall’altro lato, bisogna puntare forte sugli eventi di qualità: iniziative soft come concerti live e kermesse enogastronomiche per allontanare chi della piazza continua a fare un uso distorto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico