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ANCONA - Nella serata di ieri gli operatori della Questura sono intervenuti nei pressi dell' area portuale dopo aver ricevuto la segnalazione da parte di una donna, preoccupata per il figlio che era uscito per incontrare una persona con cui aveva avuto un litigio la sera precedente.
Giunti sul posto gli operatori notavano un uomo che, alla vista dell' autovettura, tentava di nascondersi.
Dal controllo del soggetto gli operatori rinvenivano una carta d'identità ed un cellulare di proprietà del ragazzo che avrebbe dovuto incontrare. Il trentenne si giustificava dicendo che, in occasione della lite, all' altro uomo erano caduti gli oggetti in questione, che egli aveva raccolto , inoltre, veniva trovato in possesso di un taglierino con una lama da 7cm.
Portato presso gli Uffici di via Gervasoni veniva deferito ai sensi dell' art. 4 L. 110/75. Nel frattempo i poliziotti si recavano presso l'abitazione del proprietario del cellulare e della carta di identità senza però trovarlo. Prendevano contatti in merito alla vicenda al padre dell' uomo, il quale però non era a conoscenza della vicenda. In quel momento il soggetto rincasava in casa in evidente stato psicofisico alterato, dovuto all' assunzione di sostanze alcoliche. Non riuscendo a fornire una spiegazione i poliziotti gli restituivano i suoi effetti personali, invitandolo presso gli Uffici di via Gervasoni per la formalizzazione del tutto.
Corriere Adriatico