Il colombario 23 perde pezzi, vietato passare e sostare. Ordinanza del sindaco ma non sono stati messi sbarramenti

Le lapidi interessate dai cedimenti nel colombario 23
ANCONA - Il comune di Ancona emette una ordinanza ma, forse nel tentativo di mantenersi sul “politicamente corretto” evita di posizionare delle transenne per evitare...

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ANCONA - Il comune di Ancona emette una ordinanza ma, forse nel tentativo di mantenersi sul “politicamente corretto” evita di posizionare delle transenne per evitare il passaggio ma sopratutto lo stazionamento delle persone in una zona definita a rischio crolli.  Accade non in uno stabile qualsiasi, ma al Colombario numero 23 al Cimitero delle Tavernelle dove negli ultimi giorni si sono avuti una serie di crolli ma il destino questa volta benevole ha voluto si che in quei frangenti nessuna persona si trovasse a passare all’interno della struttura.

 

L’ordinanza firmata dal sindaco nei giorni scorsi vieta infatti l’accesso sia all’utenza che agli operatori del settore funerario all’interno del colombario proprio per i problemi di staticità rilevati sia all’interno che all’esterno del complesso. Ordinanza che è stata posizionata con del nastro adesivo in alcuni punti del Colombario 23 che si trova a pochi metri dal cancello di accesso di via Passo Varano. 


La sensibilità
Poco forse per garantire sicurezza in zona anche per il fatto che questo colombario ospita diverse centinaia di defunti ma forse si è scelta questa soluzione per non urtare la sensibilità di chi si reca al cimitero per portare un fiore ai propri cari anche a costo di fargli crollare in testa pezzi di cornicione. L’ultimo crollo nella giornata di lunedì quando un pezzo di camminatoio posto al piano più alto del Colombario è finito in terra proprio nel punto di entrata alla struttura. Vista la situazione in cui versa il complesso forse era il caso di posizionare delle transenne proprio per mettere in evidenza quanto sia pericoloso avventurarsi nel colombario. Una struttura che ospita persone decedute tra gli anni settanta fino ai nostri giorni ma che è ridotto in condizione spaventose. Basta fare un giro attorno al complesso per rendersi conto delle reali condizioni dell’edificio che il comune comunque sia intende recuperare. Buona parte delle superfici esterne si sono rigonfiate causa esposizione agli agenti atmosferici stessa cosa per quello che riguarda la pavimentazione esterna che risulta essere affossata nel terreno. Uno stabile in movimento con tanto di fessurazione tra le fondamenta e il manto stradale al punto tale che alcune tombe sono letteralmente avvolte dalle infiltrazioni di acqua. Non c’è angolo di questa struttura che non abbia problemi, alcune lapidi si sono staccate e sono finite in terra.


Le cremazioni


Gestione del cimitero delle Tavernelle che sta diventando un problema, visto che la maggior parte dei colombari necessita di lavori di ristrutturazione in quanto le manutenzioni nell’arco degli anni sono state fatte con il contagocce E pensare che nel 2007 il comune di Ancona aveva avviato uno studio per la realizzazione di un forno crematorio con il parere favorevole della Provincia e dell’Arpam per recuperare le cubature già esistenti ma alla fine non se ne fece più nulla. A distanza di 14 anni vista la grande richiesta di cremazioni il comune è tornato sui propri passi inserendo il forno crematorio nel piano delle opere pubbliche con il coinvolgimento dei privati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico