ANCONA - Il comune di Ancona emette una ordinanza ma, forse nel tentativo di mantenersi sul “politicamente corretto” evita di posizionare delle transenne per evitare il passaggio ma sopratutto lo stazionamento delle persone in una zona definita a rischio crolli. Accade non in uno stabile qualsiasi, ma al Colombario numero 23 al Cimitero delle Tavernelle dove negli ultimi giorni si sono avuti una serie di crolli ma il destino questa volta benevole ha voluto si che in quei frangenti nessuna persona si trovasse a passare all’interno della struttura.
L’ordinanza firmata dal sindaco nei giorni scorsi vieta infatti l’accesso sia all’utenza che agli operatori del settore funerario all’interno del colombario proprio per i problemi di staticità rilevati sia all’interno che all’esterno del complesso. Ordinanza che è stata posizionata con del nastro adesivo in alcuni punti del Colombario 23 che si trova a pochi metri dal cancello di accesso di via Passo Varano.
La sensibilità
Poco forse per garantire sicurezza in zona anche per il fatto che questo colombario ospita diverse centinaia di defunti ma forse si è scelta questa soluzione per non urtare la sensibilità di chi si reca al cimitero per portare un fiore ai propri cari anche a costo di fargli crollare in testa pezzi di cornicione. L’ultimo crollo nella giornata di lunedì quando un pezzo di camminatoio posto al piano più alto del Colombario è finito in terra proprio nel punto di entrata alla struttura.
Le cremazioni
Gestione del cimitero delle Tavernelle che sta diventando un problema, visto che la maggior parte dei colombari necessita di lavori di ristrutturazione in quanto le manutenzioni nell’arco degli anni sono state fatte con il contagocce E pensare che nel 2007 il comune di Ancona aveva avviato uno studio per la realizzazione di un forno crematorio con il parere favorevole della Provincia e dell’Arpam per recuperare le cubature già esistenti ma alla fine non se ne fece più nulla. A distanza di 14 anni vista la grande richiesta di cremazioni il comune è tornato sui propri passi inserendo il forno crematorio nel piano delle opere pubbliche con il coinvolgimento dei privati.