Ancona, adesca un ragazzino di 11 anni su Instagram e gli invia foto hot da Brescia: «Ti piacciono?»

Adesca un ragazzino di 11 anni su Instagram e gli invia foto hot: «Ti piacciono?»
ANCONA -  Adesca un bambino di 11 anni su Instagram e poi inizia a tempestarlo di messaggi e foto che ritraevano ragazze seminude: «Ti piacciono? Dove vorresti...

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ANCONA -  Adesca un bambino di 11 anni su Instagram e poi inizia a tempestarlo di messaggi e foto che ritraevano ragazze seminude: «Ti piacciono? Dove vorresti toccarle?» gli avrebbe scritto durante la corrispondenza virtuale. Sono i contorni del quadro accusatorio che la procura ha addossato a un 49enne residente in provincia di Brescia, finito alla sbarra con l’accusa di adescamento di minori. 

 


Le indagini


A denunciarlo, all’epoca dei fatti, erano stati i genitori del bambino, oggi 15enne e residente nell’hinterland anconetano. Avevano portato messaggi e foto agli investigatori della Polizia Postale, i quali erano poi riusciti a stringere il cerchio attorno al 49enne, con alle spalle altre due denunce per adescamento di minori. Nel corso della perquisizione domestica, gli erano stati sequestrati i supporti informatici. I fatti risalgono al febbraio del 2019. Ieri, davanti al giudice Francesca Grassi, il processo è entrato nel vivo con l’audizione dei primi testimoni. Tra questi, anche il papà del bambino. «C’era stato un contatto su Instagram e poi su Whatsapp. All’inizio si trattava di semplici saluti, poi a mio figlio sono arrivate foto di ragazze seminude» ha raccontato il papà. 


Il profilo


In un primo momento, il 49enne avrebbe seguito il profilo del bambino come un suo follower. Acquistata la sua fiducia, c’era stato lo scambio dei numeri di telefono. E, in questo frangente, come raccontato dal papà del minore, i messaggi iniziali sarebbero stati di semplici saluti, poi il passaggio a un livello successivo. Il bambino avrebbe ricevuto decine di foto osé, che ritraevano ragazze in abiti succinti e seminude. Talvolta si sarebbero mostrate con le parti intime scoperte. Secondo la testimonianza del papà, l’11enne aveva fatto presente all’imputato della sua tenera età. Ma lui avrebbe continuato a molestarlo virtualmente, continuando a inviargli file a luci rosse e vagliando, per l’accusa, i suoi gusti sessuali. 

 


Constatando che quel rapporto stava diventando pericoloso e che il 49enne non se la faceva finita di importunare il minore, i genitori di quest’ultimo si erano rivolti alla Polizia Postale, fornendo agli agenti il numero di telefono del follower e il nickname del suo profilo Instagram. Erano così partite le indagini, terminate con la perquisizione a casa del 49enne e la successiva denuncia per adescamento di minore. Il processo andrà a sentenza il prossimo 10 ottobre.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico