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ANCONA «A mia madre i truffatori hanno rovinato la vita. Oltre ai danni materiali riconducibili al furto, non si rendono conto di quelli morali, che sono inestimabili. Se rubi i ricordi, strappi un pezzo dell’esistenza di una persona». Dalla trappola subita per mano di una gang di millantatori è passato più di un mese, ma ancora l’anziana, un’anconetana di 88 anni, è provata da quanto accaduto in casa sua, quando un finto carabiniere donna le ha portato via tutto: 1.500 euro in contanti e i gioielli che custodiva.
«Non è più la stessa, è come se non si fosse ripresa - racconta il figlio, un insegnate di 64 anni -. Più che altro non si capacita di essere stata ingannata e di non aver più gli oggetti di valore che avrebbe voluto regalare in futuro a figli e nipoti. Le hanno portato via anche gli ori di quando era ragazza».
La vicenda
Il bluff nei confronti della 88enne e della sua famiglia è stato congegnato in maniera perfetta. «Forse ci conoscevano, o ci tenevano d’occhio» fa presente il figlio dell’anziana, truffato anche lui. «Ricordo che quella mattina, io e mio figlio adolescente stavamo a casa di mia madre.
L’amara sorpresa
Lasciata definitivamente l’auto, c’è stato l’ultimo collegamento con il truffatore: «Aspetti nel veicolo, ora abbiamo da fare, la richiamiamo appena possibile per venire in ufficio». A quel punto, il sospetto s’è fatto gigantesco. «Stufo di aspettare - il racconto del 64enne - sono andato all’ingresso della caserma e ho citofonato. Nessuno mi aspettava, nessuno mi aveva chiamato. Era tutto un bluff».
I carabinieri, quelli veri, avevano subito colto l’inganno. «Ho chiamato mia madre, pensava avessi avuto un grave incidente stradale dove erano rimasto ferito insieme a mio figlio. O almeno così le avevano fatto credere». La casa era già stata svaligiata da un finto carabiniere donna. I soldi e gli ori servivano per far mettere a posto le pratiche dell’incidente. «Quando ha capito che era stata truffata, è scoppiata a piangere. Non si capacita ancora di aver perso i ricordi di una vita e di non poterli tramandare a nipoti e figli». La denuncia è stata sporta il pomeriggio stesso della frode e il docente si è affidato all’avvocato Michele Zuccaro. «Un dovere fare denuncia - dice ancora il 64enne - perché questi sono crimini orrendi, che rubano l’esistenza di una persona. Mi auguro che prendano i truffatori perché quello che è successo a mia mamma non ricapiti più».
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Corriere Adriatico