Ancona, la tragedia di Mirko: sopravvisse ​all'incidente, muore d'infarto a 47 anni

Ancona, la tragedia di Mirko: sopravvisse all'incidente, muore d'infarto a 47 anni
OSIMO - Mirko Taffi è morto giovedì, lo ha colpito un infarto mentre stava lavorando come elettricista. Non c’è stato scampo per lui che quattro anni fa...

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OSIMO - Mirko Taffi è morto giovedì, lo ha colpito un infarto mentre stava lavorando come elettricista. Non c’è stato scampo per lui che quattro anni fa aveva sfiorato la morte il 16 febbraio 2014, quando fu ricoverato in condizioni gravissime dopo un lungo intervento chirurgico per tentare di sanare le ferite riportate nel terribile incidente di cui era rimasto vittima nella campagna di Montefano. Taffi, osimano padre di due figli, sognava di avviare un’azienda agraria.

  
Aveva acquistato un terreno in Contrada Imbrecciata dove costruire una casa ecologica autoalimentata e trasferirsi con la moglie Fabiola, la compagna di una vita, sempre al suo fianco. Era con lui quando il trattore che stava manovrando si era ribaltato sul campo schiacciandogli parte del corpo e procurandogli gravi lesioni interne. La donna, che si trovava ad alcuni metri di distanza, aveva subito capito la serietà della situazione. Si era precipitata a soccorrere il marito, trovandosi davanti ad una scena agghiacciante. Il mezzo agricolo premeva con tutto il suo peso sul fianco dell’uomo, rimasto semi incosciente ma con il respiro affannato che gridava speranza. Lei aveva trovato la forza di chiedere immediatamente aiuto, il coraggio e la lucidità di spiegare ai soccorritori, al di là della cornetta, cosa fosse successo. Poi la corsa all’ospedale con l’eliambulanza.
Taffi è sopravvissuto a quel terribile incidente, non al malore che lo ha colto sul lavoro e ha spento la sua vita e il cuore di Fabiola e dei due figli Eros e Luca. Mirko amava i viaggi, trascorreva con la moglie lunghi periodi all’estero fra il Kenya, l’Australia, gli Stati Uniti e altre località esotiche. Aveva una passione profonda per la natura e i luoghi incontaminati che aveva lasciato il posto al desiderio di costruire un’azienda agraria nella campagna di Montefano. Un sogno spezzato due volte, stavolta per sempre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico