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JESI- Torre Erap di via Tessitori, non ci sono ad ora certezze sui tempi dell’appalto-bis e ripresa dei lavori per evitare l’incompiuta sul discusso palazzone di sette piani in via di edificazione nel quartiere San Giuseppe. A fare il punto, in risposta ad una interrogazione dall’opposizione di Francesco Rosetti (Riformisti), è il vice sindaco e assessore Samuele Animali: «La titolarità dei lavori è dell’Erap, che abbiamo sentito - spiega -. Dopo la risoluzione del contratto con la ditta a cui era stato assegnato l’appalto, non c’è la possibilità, a differenza di quanto era stato detto, di affidare l’incarico alla seconda classificata in sede di gara. Ciò significa che occorre far ripartire le procedure di gara per un nuovo affidamento. E l’Erap non dà termini precisi per il completamento dei lavori».
La storia
La costruzione della torre, iniziata nell’agosto 2018, si sarebbe dovuta concludere per la fine di gennaio del 2020.
In via Tessitori, l’Erap ha diritto e titolo a costruire sull’area che le fu ceduta per un milione di euro nel lontano 2002 dall’allora Stu, Società di trasformazione urbana creata all’epoca dal Comune di Jesi per la riqualificazione di tutta la zona, mai decollata. Messa in liquidazione la Stu, ne è rimasta unica eredità il progetto torre Erap, che gode anche di 2 milioni di euro di contributo regionale e contro il quale si era costituito un Coordinamento che ha dato battaglia – anche con un ricorso al Tar contro l’ultimo permesso edilizio - ma che non è riuscito a fermarlo. Il cantiere, nel settembre 2020, fu scenario della clamorosa protesta di un operaio, che salì sulla gru minacciando il peggio. Nella primavera successiva, uno stop dei lavori fu causato pure da un focolaio Covid fra le maestranze. Poi il definitivo blocco dell’intervento, con la risoluzione del contratto fra Erap, che riteneva non ne fossero rispettati gli adempimenti, e l’impresa aggiudicataria dell’appalto: stilato il verbale per definire lo stato di avanzamento dei lavori, c’è adesso la necessità di ripartire con una nuova procedura di gara. E San Giuseppe teme, nel cuore del cantiere, un’incompiuta ferma ancora per anni.
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