ANCONA - I furti erano nell’aria a Monte Dago. D’altronde, i segnali non sono mancati nei giorni scorsi. C’è chi ha intravisto i ladri saltare sugli...
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Adesso che ci ripensa, la nonnina è convinta che qualcuno stesse osservando i suoi movimenti. Detto e fatto: venerdì pomeriggio i ladri sono entrati nell’appartamento di fronte al suo, dove vive il figlio con la compagna. In casa c’era il nipote di 28 anni, stava riposando nella sua camera e non si è accorto di nulla. I banditi hanno fatto in tempo ad arrampicarsi sulla grondaia (sul muro ci sono ancora le orme delle scarpe infangate), a salire sul balcone al secondo piano e fare irruzione dopo aver trapanato gli infissi di una porta-finestra. Hanno afferrato una borsa che poi hanno abbandonato durante la fuga, dopo aver rubato pochi soldi, bancomat e carte di credito. Quindi sono scappati per i campi. Non hanno portato via altro: è probabile che un rumore li abbia disturbati oppure si sono accorti che in casa c’era qualcuno. La nonna del 28enne stava ascoltando la radio e recitava il rosario nell’appartamento accanto, in via Palombare, in una palazzina in zona Fonte delle Monache, a Monte Dago: nemmeno lei si è accorta di nulla.
Per un soffio i ladri non hanno incrociato la polizia che stava arrivando con le Volanti dopo una precedente segnalazione: a poche decine di metri di distanza, infatti, i malviventi avevano già tentato un altro furto. Erano passate da poco le 19. Hanno provato ad entrare in una villetta, in cui non c’era nessuno, spaccando una persiana al primo piano. A metterli in fuga è stata la vicina che ha avvertito quei forti rumori e si è insospettita.
«Sentivo dei colpi, come se sbattessero le ante della finestra - racconta la signora Marisa -. Pensavo fosse la mia, così sono uscita in giardino a controllare. In quel momento, voltando lo sguardo, ho visto che sul muro della casa del vicino c’erano riflesse due ombre. Ho gridato: «Chi è? C’è qualcuno?». Nessuno mi ha risposto». La signora poi è uscita in strada, ma i ladri si erano già dileguati per i campi. Quando all’ora di cena il vicino è tornato, ha trovato delle scalfitture sulla finestra, all’altezza della maniglia. «Sono stati velocissimi, sono spariti in un attimo - prosegue la signora Marisa -. Qui è un continuo, la zona è buia e questa è terra di nessuno». Sono anni che, a ondate, i ladri vengono a far visita ai residenti di via Palombare, una lingua d’asfalto malridotta e avvolta dall’oscurità che collega la strada di Monte Dago a via della Montagnola. I blitz più recenti risalivano a Natale, ma se ne contano a decine nell’ultimo biennio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico