I tecnici nella Lanterna Azzurra di Corinaldo: al setaccio un guardaroba e il bar

I tecnici nella Lanterna Azzurra di Corinaldo: al setaccio un guardaroba e il bar
ANCONA - Si sono riaperte ieri le porte della Lanterna Azzurra di Corinaldo. A chiedere alla procura di poter entrare nel teatro dell’inferno scatenatosi la notte...

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ANCONA - Si sono riaperte ieri le porte della Lanterna Azzurra di Corinaldo. A chiedere alla procura di poter entrare nel teatro dell’inferno scatenatosi la notte dell’8 dicembre 2018 sono stati i difensori dei sei componenti della Commissione di Vigilanza dei Comuni Misa-Nevola che nell’ottobre 2017 aveva rilasciato la licenza di pubblico spettacolo ai gestori dell’immobile di via Madonna del Piano.


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Tutto il gruppo ha ricevuto a fine luglio l’avviso di conclusione delle indagini assieme ai gestori della discoteca, proprietari dell’immobile, un dj, due tecnici e altrettanti addetti alla sicurezza. Tra i reati contestati, a vario titolo, la cooperazione in omicidio colposo plurimo (nella tragedia persero la vita sei persone), disastro colposo, lesioni personali (anche gravi) e falso. L’accesso alla Lanterna Azzurra è stato chiesto proprio a seguito della notifica dell’atto di fine indagini firmato dai pm Bavai e Gubinelli. Al sopralluogo, iniziato alle 9 e terminato a metà pomeriggio, hanno partecipato i membri della Commissione, i loro legali e i consulenti di parte: il professor Saverio Linguanti, esperto in diritto amministrativo, legislazione pubblica sicurezza e polizia amministrativa, e gli ingegneri Roberto Romagnoli e Roberta Riggio, entrambi specializzati nel settore della sicurezza in ambito lavorativo. I tecnici hanno valutato lo stato dei luoghi, eseguendo accertamenti e misurazioni riguardanti soprattutto manufatti trovati all’interno del locale come un guardaroba, una postazione bar e il palco. Gli approfondimenti andranno a impolpare parte della versione difensiva dei sei componenti della Commissione: il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, presidente della Commissione, Rodolfo Milani, rappresentante del Comando provinciale dei vigili del fuoco, Francesco Gallo, rappresentante dell’Area Vasta 2 Senigallia, Massimiliano Bruni, perito esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile del Servizio di polizia locale dell’Unione, e Massimo Manna, responsabile dello Sportello unico attività produttive. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico