«Ti taglio la gola e do fuoco alla casa»: pugni e calci alla ex, finisce a processo

«Ti taglio la gola e do fuoco alla casa»: pugni e calci alla ex, finisce a processo
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ANCONA «La situazione è degenerata nel corso del 2022, quando lui ha preso a bere tutti i giorni. Mi insultava dicendo che non ero una buona madre e che non sapevo fare nulla. Mi minacciava anche». Del tipo: «Ti taglio la gola e ti do fuoco a casa». E agli atti ci sono pure le aggressioni fisiche, come quella volta in cui lei sarebbe stata presa a calci e pugni.

 


L’inferno subito da una 45enne anconetana è emerso ieri nell’ambito del processo per maltrattamenti incardinato contro il suo ex convivente, un 50enne di origine campana, dallo scorso ottobre recluso in carcere per aver violato il divieto di avvicinamento alla vittima. È stata lei, parte civile con l’avvocato Monica Clementi, a ripercorrere in aula i fatti compresi tra il 2022 e i primi mesi del 2023, quando si era decisa a sporgere denuncia ai carabinieri. La 45enne ha più volte sottolineato come le aggressioni sia state conseguenti all’abuso di alcol che faceva l’ex compagno.

«Alla sera - ha raccontato - non volevo tornare a casa, perché sapevo di trovarlo ubriaco. E io non ce la facevo più, tanto che gli dissi che doveva andare via». L’episodio dell’11 novembre dello scorso anno. «Era tornato a casa ubriaco e per non avere discussioni ho fatto finta di dormire. Lui si è messo a lanciare gli oggetti in camera e mi ha picchiato». Sarebbe stata presa per i capelli, colpita con calci alla schiena e pugni alla testa. «Ero riuscita a fuggire via dalla camera. È stato mio figlio (appena ventenne, ndr) a difendermi». 


E poi a gennaio 2023 sarebbe stata minacciata, insieme alla figlia: «Vi butto l’acido». In un’altra occasione lui avrebbe detto alla ex: «Ti mando gli zingari». La donna ha anche accennato agli imbrattamenti (denunciati ai carabinieri ma non inseriti nell’imputazione) attribuiti all’ex compagno, parlando delle spennellate di pennarello lasciate sul campanello di casa. Altri vandalismi sarebbero stati trovati dalla donna nei luoghi da lei frequentati. L’imputato, difeso dall’avvocato Giulio Cola, verrà sentito nel corso della prossima udienza, fissata per febbraio.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico