C'era una volta la stazione marittima: panni stesi, è tornato l'albergo dei clochard

C'era una volta la stazione marittima: panni stesi, è tornato l'albergo dei clochard
ANCONA - Panni stesi ad asciugare al vento e una serie di materassi alla stazione marittima, mentre nell’area che un tempo ospitava la biglietteria della Fiera della Pesca...

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ANCONA - Panni stesi ad asciugare al vento e una serie di materassi alla stazione marittima, mentre nell’area che un tempo ospitava la biglietteria della Fiera della Pesca al Mandracchio è stata realizzata una sorta di capanna in legno con tanto di arredo esterno e barbecue.

Scene di degrado a due passi dal centro: veri e propri accampamenti dove solitudine e disperazione viaggiano sullo stesso binario.

Va anche detto che si tratta di clochard che spesso rifiutano qualsiasi aiuto da parte del Comune e delle associazioni di volontariato che operano in strada. 

 

Lo scenario 

Un viaggio nel degrado che non può che iniziare nell’area che un tempo ospitava la stazione marittima. Dove fino a qualche anno fa si fermavano i treni, a pochi metri da piazza della Repubblica e dallo scalo Vittorio Emanuele, ora si possono vedere materassi, coperte, avanzi di cibo una serie infinita di lattine di birra e bottiglie di vino. Alcol in grande quantità che molto probabilmente viene consumato per resistere alle basse temperature della notte. Un bivacco che può contare, per il rifornimento idrico e per i servizi, sui vicini bagni pubblici, mentre i panni vengono stesi in una sorta di parapetto in ferro. Un accampamento con affaccio sulle navi in arrivo e in partenza dalla Grecia. Tempo addietro l’autorità portuale era intervenuta facendo rimuovere un altro accampamento sempre dalle parti della stazione marittima sanificando poi la zona grazie al personale di Anconambiente. 

L’altro nodo

Degrado che non manca neppure nell’area che un tempo ospitava la Fiera della Pesca. Dove si accedeva all’interno della struttura, a lato della biglietteria, ora c’è una capanna realizzata con delle tavole in legno al cui interno c’è una collinetta di materassi, uno di seguito all’altro. Sotto il porticato si trova di tutto: dalle sedie ai tavoli, dai carrelli della spesa alle batterie per le auto. C’è anche un barbecue con tanto di legna e carbonella pronto ad ospitare bistecche e salsicce. Una situazione igienico sanitaria a dir poco precaria, dove non mancano avanzi di cibo e una colonia di ratti. E pensare che a pochi metri ogni giorno ci sono parcheggiati decine di tir in attesa di salire sui traghetti diretti in Grecia e in Albania. Bivacchi no stop da oltre due anni, che hanno sempre creato problemi sia al personale sanitario del 118 che alle forze dell’ordine. Sotto quel porticato ci sono state risse, aggressioni ma anche una serie infinita di abusi etilici al punto tale che i mezzi del 118 hanno effettuato anche due interventi nell’arco della stessa giornata.


Un area riconducibile all’Autorità Portuale ma nonostante i problemi nulla è stato fatto per risanare questo angolo di degrado.

 

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Corriere Adriatico