ANCONA - Dopo mesi passati a tempestarla di telefonate e messaggi, a insultarla, minacciarla, picchiarla e seguirla ovunque, spesso ubriaco, ieri si è ripresentato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fra marzo e maggio ha collezionato 4 denunce per stalking e maltrattamenti e ieri è arrivata la quinta, formalizzata dall’avvocato Roberta Di Martino che assiste Tatiana (nome di fantasia), ex cameriera romena di 30 anni, da 10 in Italia e per due fidanzata col manesco operaio che, dice lei, «è completamente cambiato da quando è nato nostro figlio. Tutte le sere si ubriacava fino alle 4 del mattino, non mi ha mai sostenuto economicamente ed era ipergeloso: voleva segregarmi in casa, mi impediva di uscire con le amiche. Mi controllava il cellulare, è riuscito a bloccarmi due caselle email e ha provato a fare la stessa cosa con Facebook. Quando perdeva la testa, mi spingeva, mi schiaffeggiava e mi tirava i capelli, anche con il bimbo in braccio.
Per un anno mi ha nascosto di essere socio di una ditta e di avere un ottimo stipendio: tutti i soldi li ha sperperati per giocare a poker on line e alle slot, fino a che non ha deciso di smettere di lavorare. Quando l’ho cacciato di casa, la situazione è degenerata. Ha cominciato a perseguitarmi, al telefono e di persona: con la scusa di vedere il bambino, cercava di riavvicinarsi a me. Ora ho il terrore di uscire, ho cambiato le mia abitudini e non giro mai da sola per paura di vederlo».
Com’è successo ieri: Tatiana stava rientrando a casa quando in strada ha incrociato l’ex che le si è piazzato davanti alla macchina, senza lasciarla passare. L’intervento della polizia ha scongiurato il peggio. «Quando a febbraio l’ho messo di fronte a una scelta, lui ha preferito il bicchiere al figlio, che poteva vedere solo con incontri protetti - piange la giovane mamma -. Per mesi ha insultato me e la mia famiglia, mi dava della prostituta, diceva che ci avrebbe orinato in testa».
Il primo episodio grave, una sera di marzo: Tatiana non gli ha aperto e lui si è messo a lanciare sassi alla finestra, scappando all’arrivo dei carabinieri. «Minacciava di portarmi via il bambino se avessi chiamato le forze dell’ordine o gli assistenti sociali». E poi, blitz notturni da ubriaco, telefonate, sms minatori («Ti faccio vedere io, così impari a lasciarmi»), decine al giorno, tanto che la vittima ha dovuto bloccarlo. «Ma lui ha cambiato numero e ora infastidisce mia madre, chiedendo di me. Ho paura: tante donne vengono uccise da uomini come lui, non voglio essere la prossima». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico