Stalking, barricata in auto
con il figlioletto di 10 mesi

Stalking, barricata in auto con il figlioletto di 10 mesi
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Sabato 27 Ottobre 2018, 05:50
ANCONA -  Dopo mesi passati a tempestarla di telefonate e messaggi, a insultarla, minacciarla, picchiarla e seguirla ovunque, spesso ubriaco, ieri si è ripresentato sotto casa della ex, violando di nuovo il divieto di avvicinamento e di comunicazione con ogni mezzo disposto a giugno dal gip, proprio per mettere la donna al riparo dei suoi scatti di violenza. Lei dalla paura si è chiusa in auto insieme al bimbo di 10 mesi e ha chiamato il 113 mentre lui urlava, batteva i pugni sui finestrini e la implorava di scendere. In via Flaminia, attorno alle 15, sono intervenute le Volanti per fermare e portare in questura lo stalker incorreggibile, un elettricista romeno di 28 anni che, da quando è diventato padre, ha reso un inferno la vita della ex e ora rischia il carcere.

 

Fra marzo e maggio ha collezionato 4 denunce per stalking e maltrattamenti e ieri è arrivata la quinta, formalizzata dall’avvocato Roberta Di Martino che assiste Tatiana (nome di fantasia), ex cameriera romena di 30 anni, da 10 in Italia e per due fidanzata col manesco operaio che, dice lei, «è completamente cambiato da quando è nato nostro figlio. Tutte le sere si ubriacava fino alle 4 del mattino, non mi ha mai sostenuto economicamente ed era ipergeloso: voleva segregarmi in casa, mi impediva di uscire con le amiche. Mi controllava il cellulare, è riuscito a bloccarmi due caselle email e ha provato a fare la stessa cosa con Facebook. Quando perdeva la testa, mi spingeva, mi schiaffeggiava e mi tirava i capelli, anche con il bimbo in braccio. 

Per un anno mi ha nascosto di essere socio di una ditta e di avere un ottimo stipendio: tutti i soldi li ha sperperati per giocare a poker on line e alle slot, fino a che non ha deciso di smettere di lavorare. Quando l’ho cacciato di casa, la situazione è degenerata. Ha cominciato a perseguitarmi, al telefono e di persona: con la scusa di vedere il bambino, cercava di riavvicinarsi a me. Ora ho il terrore di uscire, ho cambiato le mia abitudini e non giro mai da sola per paura di vederlo».

Com’è successo ieri: Tatiana stava rientrando a casa quando in strada ha incrociato l’ex che le si è piazzato davanti alla macchina, senza lasciarla passare. L’intervento della polizia ha scongiurato il peggio. «Quando a febbraio l’ho messo di fronte a una scelta, lui ha preferito il bicchiere al figlio, che poteva vedere solo con incontri protetti - piange la giovane mamma -. Per mesi ha insultato me e la mia famiglia, mi dava della prostituta, diceva che ci avrebbe orinato in testa».


Il primo episodio grave, una sera di marzo: Tatiana non gli ha aperto e lui si è messo a lanciare sassi alla finestra, scappando all’arrivo dei carabinieri. «Minacciava di portarmi via il bambino se avessi chiamato le forze dell’ordine o gli assistenti sociali». E poi, blitz notturni da ubriaco, telefonate, sms minatori («Ti faccio vedere io, così impari a lasciarmi»), decine al giorno, tanto che la vittima ha dovuto bloccarlo. «Ma lui ha cambiato numero e ora infastidisce mia madre, chiedendo di me. Ho paura: tante donne vengono uccise da uomini come lui, non voglio essere la prossima». 
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